La Remington, la più antica fabbrica americana di armi, è di fatto fallita. L’azienda a febbraio aveva annunciato d’avere aggiunto un accordo con i suoi creditori, potendo cosi’ beneficiare della protezione della legge fallimentare ( il cosiddetto “Chapter 11”) e quidi procedere alla riduzione di un debito di 950 milioni di dollari. In considerazione dei documenti depositati in tribunale, la Remington intende chiudere la procedura fallimentare a partire dal 3 maggio.
Da tempo le vendite della Remington registravano un netto calo e, come aveva detto il suo amministrare delegato, Stephen Jackson, lottava per soddisfare i suoi obblighi con i creditori. Per quanto riguarda i creditori di Remington, essi scambieranno le loro pretese contro i titoli della fabbrica.
L’accordo è stato raggiunto prima della strage del liceo di Parkland, in Florida, dove un diciannovenne, armato di un fucile d’assalto, ha ucciso 17 persone, molte delle quali studenti.
Sabato in tutti gli Stati Uniti si sono svolte, con una immensa partecipazione soprattutto di giovani, manifestazioni per chiedere una rigorosa regolamentazione nell’uso delle armi.
Nel 2012, un giovane Adam Lanza, di 20 anni, fece irruzione nella scuola elementare di Sandy Hook, borgo della città di Newtown in Connecticut, armato di un fucile Remington Bushmaster, con cui uccise 27 persone, 20 delle quali bambini.
Dopo la strage di Sandy Hook, il fonto Cerberus – proprietario della fabbrica – cercò invano di venderla.
Fallisce la Remington, la più antica fabbrica di armi americana
Accordo con i creditori per potere beneficiare della legge fallimentare. Non riesce a fare fronte a debiti per oltre 950 milioni di dollari
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26 Marzo 2018 - 09.56
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