Spari contro la carovana elettorale di Lula, sempre più contestato dopo la condanna per corruzione
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Spari contro la carovana elettorale di Lula, sempre più contestato dopo la condanna per corruzione

Nessun ferito, ma grande spavento. Due dei proiettili hanno colpito un'auto del convoglio dei giornalisti al seguito dell'ex presidente che ambisce alla rielezione

Manifesto elettorale di Lula
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28 Marzo 2018 - 07.56


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Alcuni colpi di pistola sono stati sparati contro la carovana elettorale dell’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, poco dopo che il convoglio avere lasciato la città di Quedas do Iguaçu, nello Stato di Paranà, per raggiungere il campus dell’Università di Laranjeiras do Sul.
Due dei colpi hanno raggiunto veicoli sui cui si avevano trovato posto alcuni dei giornalisti al seguito; un terzo è finito contro un veicolo sul quale c’erano degli ospiti.
Nessun ferito, ma molto spavento.
E’ solo l’ultimo degli episodi di intolleraza che stanno circondando la campagna elettorale di Lula. La carovana, al suo arrivo nelle città, viene spesso accolta da folle ostili, con insulti, lacio di uova o sassaiole. E’ il segnale dell’astio che circonda Lula, icona della sinistra brasiliana, condannato a dodici anni di reclusione per corruzione.
“Era un’imboscata!”, ha detto, commentando l’accaduto, José Chrispiniano, addetto stampa di Lula. “Non c’era nessuna dimostrazione. Niente. I proiettili sono stati sparati dal lato della strada “, ha spiegato.
Non ci sono prove in questa fase per identificare gli sparatori. Ma la stampa non ha mancato di sottolineare il contenuto delle osservazioni di Lula prima dell’attacco, quando ha promesso, se rieletto, di ricreare il Ministero dell’Agricoltura familiare e di legalizzare le terra quilombo, quelle dagli ex schiavi.
Una provocazione in un Sud dominato dai “fazendeiros”, i grandi proprietari terrieri.

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