Era il 19 dicembre 2016 quando un Tir nero si lanciò contro la folla che stava acquistando i regali di Natale in un mercatino di Berlino. Bilancio gravissimo: 12 morti e 48 feriti. Tra le vittime anche una giovane italian. Si chiama Fabrizia Di Lorenzo. Il modello era quello della strage di Nizza. L’attentatore, Anis Amri, fu poi ucciso dalla Polizia italiana a Sesto San Giovanni.
Ma prima di allora, sempre nel 2016, c’erano stati altri episodi di violenza ad insanguinare la Germania.
– 18 luglio: un profugo pakistano ferisce 4 persone su un treno vicino a Wuerzburg prima di essere eliminato dalla polizia.
– 22 luglio: a Monaco di Baviera il 18enne David Sonbody tedesco-iraniano, depresso sotto trattamento farmacologico, spara con una pistola contro un gruppo di persone in un centro commerciale. Uccide 9 persone e ne ferisce 25 prima di suicidarsi.
– 24 luglio: un kamikaze profugo siriano che aveva appena giurato fedeltà ad Isis, Abu Mohammad Daleel, fa esplodere uno zaino imbottito di esplosivo ad Ansbach in Baviera ferendo 15 persone.
– 24 luglio: lo stesso giorno dell’attacco a Ansbach, un altro profugo siriano, armato di coltello a Reutlingen uccide una collega, una donna polacca incinta e ferì altre due persone prima di essere neutralizzato da un passante che lo investì con ll’auto.