Lo sporco gioco di Trump sulla pelle di donne e bambini che chiedono asilo
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Lo sporco gioco di Trump sulla pelle di donne e bambini che chiedono asilo

Cresce la carovana di disperati in fuga dalle violenze e dalla brutalità di alcuni Paesi del Centro America e che chiede aiuto agli Stati Uniti. La risposta degli Usa? Porte in faccia e muri alzati

San Isidro, al confine tra Messico e Stati Uniti
San Isidro, al confine tra Messico e Stati Uniti
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3 Maggio 2018 - 15.13


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In diverse occasioni, Donald Trump ha descritto i membri delle gang di strada dell’America centrale come “animali” e ha raccontato dettagliatamente omicidi raccapriccianti. Eppure, quando le donne con i loro bambini sono scappate dall’America centrale per sfuggire a queste stesse bande di strada, i funzionari dell’amministrazione Trump hanno intimidito e minacciato – non le bande di strada, ma coloro che fuggivano dalla violenza

I membri dell’amministrazione Trump, tra cui il Presidente, il procuratore generale Jeff Sessions e il segretario alla sicurezza nazionale Kirstjen M. Nielsen, hanno mostrato scarsa preoccupazione per la protezione dei diritti umani di donne e bambini che fuggono dalla violenza in Centro America. L

‘amministrazione non ha fatto nessuno sforzo per lavorare con l’Honduras, il Salvador o il Guatemala per affrontare le cause profonde della violenza e della persecuzione – o fornire modi alternativi per proteggere le vittime in quell’area del mondo. Anzi, obiettivo di Trump è proprio fermare la carovana dei disperati giunti al confine tra Messico e Stati Uniti. Una carovana di richiedenti asilo in fuga dall’orrore
“La diffusa violenza in Honduras è rimasta un fattore chiave di migrazione forzata dal paese”, spiega Amnesty International .

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Secondo l’UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, tra gennaio e ottobre, 14.735 honduregni hanno chiesto asilo in tutto il mondo, principalmente in Messico e negli Stati Uniti. Troppi di loro sono stati rimpatriati. In Salvador essere una donna vuol dire rischiare stupri, omicidi, violenze.
In un discorso del 28 luglio 2017, Donald Trump ha descritto la banda di strada MS-13, che secondo la CNN ha “roccaforti negli Stati Uniti, El Salvador, Guatemala e Honduras”, come segue: “Rapiscono. Estorcono. Stuprano e rubano “, ha detto Trump. “Calpestano le loro vittime. Li picchiano con i bastoni, li colpiscono con machete e li pugnalano con coltelli. Hanno trasformato parchi pacifici e splendidi quartieri tranquilli in campi insanguinati. Sono animali”. Eppure tratta i richiedenti asilo come una minaccia. 

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