Paramilitari, poliziotti e politici corrotti: chi c'è dietro l'assassinio di Marielle Franco
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Paramilitari, poliziotti e politici corrotti: chi c'è dietro l'assassinio di Marielle Franco

Indice puntati contro agenti della polizia militare. L'attivista si era scagliata conto le milizie formate da ex poliziotti che agiscono con metodi mafiosi a Rio-

Rabbia per la morte di Marielle Franco
Rabbia per la morte di Marielle Franco
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14 Maggio 2018 - 19.45


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Un femminicidio maturato in mezzo a politici e corpi militari dello Stato corrotti e gruppi paramilitari, che agiscono come le mafie o i narcos. Non solo: nella macchina dalla quale sono partiti i colpi che hanno ucciso Marielle Franco c’erano un agente della polizia militare brasiliana; un ex agente e due uomini non ancora identificati.
Nuovi dettagli sono emersi sul caso di Marielle Franco, la consigliera comunale di Rio de Janeiro uccisa insieme al suo assistente, Anderson Gomes, lo scorso 14 marzo. Novità che stanno sempre di più aggravando la posizione del consigliere comunale di Rio, Marcello Siciliano (del partito conservatore Umanista) e l’ex poliziotto Orlando Curicica, accusati di essere i mandanti dell’assassinio.
Un informatore del caso Marielle – ex appartenenti ai gruppi paramilitari – ha fornito alla polizia un numero di cellulare che sarebbe stato utilizzato dagli assassini il giorno dell’omicidio. Sarebbero state inoltre rivelate alcune conversazioni registrate dalla polizia tra Siciliano e un miliziano. L’informatore dice che il consigliere è uno dei mandanti dell’omicidio. Siciliano nega.
Alcuni giorni dopo l’omicidio, la polizia brasiliana ha recuperato i dati di cinque compagnie telefoniche che operano nell’area del crimine. Le informazioni raccolte provengono dalle 26 antenne del percorso realizzato dall’automobile della consigliera uccisa. Gli agenti hanno analizzato i segnali dei telefoni cellulari utilizzati su quel percorso, e un numero tra quelli raccolti è stato segnalato settimane dopo dall’informatore.
La polizia civile ascolterà questa settimana il consigliere comunale e l’ex poliziotto. Il ministro brasiliano per la Sicurezza, Raul Jungmann, aveva dichiarato qualche giorno fa che l’inchiesta sull’uccisione di Franco – che era una forte critica dell’uso dell’esercito per combattere la criminalità a Rio, deciso dal presidente Michel Temer – stava “arrivando alla sua fase finale” e che a breve sarebbero stati resi noti i risultati dell’indagine.
Le milizie sono gruppi paramilitari (in gran parte composti da ex poliziotti) che praticano estorsione contro abitanti e commercianti dei quartieri in cambio di servizi di protezione e sicurezza. La consigliera assassinata aveva lavorato intensamente contro questi gruppi e contro gli abusi commessi dalla polizia nelle favelas, e aveva preso posizione contro l’intervento militare a Rio de Janeiro decretato dal governo.

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