I dati si conoscono, ma è sempre bene ribadire: in tutto il mondo le persone che soffrono la fame in modo cronico sono circa 815 milioni, delle quali il 60%, quindi almeno 489 milioni, sono costrette alla fame in zone di conflitto, ovvero una piaga causata esclusivamente dall’uomo e del tutto prevenibile. Inoltre, secondo l’ultimo Rapporto Globale sulle Crisi Alimentari, pubblicato a marzo dal Food Security Information Network, negli ultimi due anni il numero delle persone che vivono in una condizione acuta di insicurezza alimentare è cresciuto del 55%, passando da 80 a 124 milioni.
A farne le spese sono i bambini: 155 milioni di bambini che nel mondo soffrono di ritardi nella crescita, ben 122 milioni vivono in zone di conflitto e questo mette a rischio il futuro di intere generazioni.
Inoltre, delle tredici maggiori crisi alimentari nel mondo, racconta la responsabile della comunicazione del Wfp italiano, addirittura dieci sono causate dalle guerre, come in Yemen, Siria, Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan.
I poveri, nel mese di Ramadan, aspettano l’arrivo della sera per poter ricedeve gli aiuti.