Inquietante rivelazione dopo la strage di Liegi: il killer aveva già ucciso
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Inquietante rivelazione dopo la strage di Liegi: il killer aveva già ucciso

Un trentenne è stato accoltellato a morte da Herman il giorno prima dell'attentato

Terrore a Liegi: in una sparatoria uccisi due poliziotti
Terrore a Liegi: in una sparatoria uccisi due poliziotti
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30 Maggio 2018 - 08.31


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Il giorno dopo la strage di Liegi, in cui tre persone, due agenti e un passante, sono state uccise, la tv belga RTBF rivela un inquietante retroscena: Benjamin Herman aveva ucciso un altro uomo il giorno prima dell’attacco. La vittima, Michael Wilmet, 30 anni, conosceva Herman e il suo corpo senza vita è stato trovato all’interno di un’abitazione a On, nel comune belga di Marche-en-Famenne. i

Secondo la tv belga, Wilmet sarebbe stato ucciso a colpi di martello, l’arma sarebbe poi stata ritrovata nella macchina di Benjamin Herman a Liegi. La notizia è stata confermata dal ministro dell’Interno belga Jan Jambon su Bel RTL.

Proseguono intanto le indagini sulla strage. Benjamin Herman, 31 anni, nato a Rochefort, da tempo non aveva più rapporti con la famiglia. Era in carcere già dal 2003 per reati minori. Doveva uscire nel 2020, ed era al suo 14esimo permesso carcerario finalizzato al suo reinserimento. Difficile immaginare la strage, come ha sostenuto il ministro della giustizia belga Koen Geens: era un criminale ma non era non era nota la sua vicinanza all’Islam radicale e violento. Tutto fa pensare che la sua radicalizzazione sia avvenuta in carcere. 

“L’obiettivo dell’assassino era attaccare la polizia – ha sostenuto il capo della polizia di Liegi Christian Beaupère – perché è quello che ha fatto sin dall’inizio”. I media belgi riportano anche l’ipotesi di un legame con l’omicidio di un ex detenuto avvenuta la scorsa notte a Marche-en-Famenne, dove era detenuto il killer, e di un furto in una gioielleria a Rochefort

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