Razzista e xenofobo il ‘principale’. E anche il vice si deve adeguare e alzare la voce contro i più poveri: il vicepresidente Usa Mike Pence ha detto ai leader di tre Paesi centro americani di rispettare le frontiere con gli Stati Uniti e di evitare che i loro cittadini entrino illegalmente nel Paese nordamericano. “Questo esodo deve finire”, ha detto Pence, rivolgendosi ai presidenti di Guatemala, El Salvador e Honduras, dopo averli incontrati a Città del Guatemala.
“Proprio come rispettiamo i vostri confini e la vostra sovranità, insistiamo sul fatto che voi rispettiate i nostri”, ha detto il vicepresidente di Donald Trump. “La nostra nazione ha bisogno che i vostri Paesi facciano di più”, ha aggiunto. Con un messaggio fermo e forte, Pence, accompagnato nel suo viaggio dal segretario della Sicurezza nazionale Usa, Kirstjen Nielsen, ha elencato tutti i metodi utilizzati dal governo di Trump per fermare l’immigrazione illegale e ha chiesto ai capi di Stato di dire ai loro cittadini che “venire negli Stati Uniti illegalmente comporterà solo un viaggio difficile e una vita più dura”.
Pence ha poi chiesto ai tre presidenti, Jimmy Morales del Guatemala, Sanchez Ceren di El Salvador e Juan Orlando Hernández di Honduras, a “rinnovare la lotta contro la corruzione, i gruppi criminali e la violenza delle gang”, e di “rafforzare le frontiere”. Nei tre paesi conosciuti come il “Triangolo del Nord”, le lotte e le violenze delle bande criminali si sono intensificate negli ultimi mesi, costringendo migliaia di cittadini a fuggire negli Stati Uniti in cerca di una vita migliore. Secondo fonti locali, quest’anno oltre 150 mila tra guatemaltechi, honduregni e salvadoregni hanno lasciato le loro case e attraversato illegalmente il confine messicano a sud degli Stati Uniti.
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