La Lega chiama e il Front National risponde. Almeno in caso di soldi. La giustizia francese ha sequestrato, nell’ambito del caso dei presunti assistenti parlamentari fittizi degli eurodeputati del Front National, due milioni di euro di finanziamento pubblico al Rassemblement National (ex FN). Il partito rischia di non poter pagare gli stipendi dei dipendenti e la presidente, Marine Le Pen, denuncia un “assassinio politico”. Nel caso del presunto uso per fini di partito di assistenti parlamentari pagati da Strasburgo, 10 persone – fra cui la Le Pen – sono indagate per aver procurato un danno di 7 ilioni di euro all’Europarlamento dal 2009 al 2017.
Anche Matteo Salvini parlando dei 49 milioni ‘missing’ della Lega ha parlato di ‘assassinio politico’. E intanto, intervistato dalla Lega, parla Giuseppe Leoni, 71 anni, varesotto doc, nato e residente a Mornago, fondatore insieme a Bossi della Lega Nord, ora architetto a tempo pieno dopo la convivenza con la politica, e dopo quattro legislature da senatore e due da deputato nelle sue parole ancora “militante” del partito. Che dice: “Il caso dei soldi scomparsi della Lega, che siano 40 o 49 milioni non cambia, sembrano un caso di malaffare. I cassieri, i tesorieri devono spiegare dove sono finiti. Ma Umberto, per come lo conosco e per come vive, non c’entra anche se dovrà spiegare anche lui da ex segretario le cose ai magistrati”.
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