Morta la donna avvelenata col gas nervino: torna il gelo tra Londra e Mosca
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Morta la donna avvelenata col gas nervino: torna il gelo tra Londra e Mosca

Il dossier Novichok diventa un caso di omicidio. La premier May, "inorridita e scioccata", ha chiesto un'accelerazione delle indagini per scoprire "gli assassini"

Morta la donna avvelenta con l'agente nervino: torna il gelo tra Londra e Mosca
Morta la donna avvelenta con l'agente nervino: torna il gelo tra Londra e Mosca
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9 Luglio 2018 - 10.12


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E’ morta in ospedale Dawn Sturgess, la donna di 44 anni contaminata con un agente nervino nel sud dell’Inghilterra. Era stata ricoverata lo scorso 30 giugno, assieme al 45enne Charlie Rowley: entrambi vittime collaterali, a quanto pare, del tentato avvelenamento di quattro mesi fa a Salisbury dell’ex spia russa Serghiei Skripal e di sua figlia Yulia, che Londra attribuisce alla Russia.
La coppia britannica si era sentita male mercoledì scorso ad Amesbury, a una dozzina di chilometri da Salisbury, e inizialmente si era pensato agli effetti di droga tagliata male. Solo il giorno dopo era scattato l’allarme, poi confermato dalle analisi in base alle quali è risultato che la coppia era venuta in realtà in contatto con una qualche traccia di Novichok: lo stesso tipo di agente nervino – concepito nei laboratori militari sovietici una trentina di anni fa – usato a marzo secondo la polizia e gli esperti del Regno Unito contro Skripal e sua figlia, nel frattempo ‘miracolosamente’ guariti.
Un epilogo che non si è ripetuto per la 44enne britannica, morta dopo quattro giorni di agonia nello stesso ospedale in cui resta ricoverato in condizioni definite critiche il suo partner.
Il dossier Novichok diventa adesso un caso di omicidio, come conferma il fascicolo aperto in queste ore dagli investigatori dell’antiterrorismo e della Wiltshire Police, la polizia di contea.
La premier Theresa May si è detta “inorridita e scioccata” per la morte della donna e ha chiesto un’accelerazione delle indagini per scoprire “gli assassini”. Nel frattempo sembra destinato a riaccendersi lo scontro diplomatico con la Russia che nei mesi scorsi, sull’onda del caso Skripal, aveva portato a una raffica senza precedenti di espulsioni e sanzioni incrociate.
Il ministro dell’Interno di Londra, Sajid Javid, visitando domenica sia Salisbury sia Amesbury, aveva invitato a evitare ipotesi affrettate sulle investigazioni in corso per questo secondo episodio, escludendo, almeno “per ora”, nuove sanzioni nei confronti di Mosca. Ma aveva anche ribadito i sospetti contro la Russia. “Non vogliamo – ha detto il ministro britannico – anticipare le conclusioni delle indagini. Abbiamo chiaramente determinato, attraverso i nostri scienziati ed esperti, che l’agente nervino è lo stesso usato contro gli Skripal, ma mentre sappiano che a marzo fu opera dei russi, un atto barbaro e disumano dello Stato russo, su questo secondo incidente dobbiamo capire di più e lasciare che la polizia faccia il suo lavoro”.
Mosca continua a respingere ogni accusa. La Russia, oltre a dirsi estranea all’intera vicenda, ha definito “grottesca” l’idea di aver potuto architettare alcun attacco chimico in suolo straniero con tutte le luci puntate sulla vetrina dei campionati del mondo di calcio di Russia 2018, ritorcendo i sospetti proprio sugli apparati britannici e intimando al governo May di “smetterla con gli intrighi”.

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