Indagato il collaboratore-picchiatore di Macron: ha aggredito un manifestante
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Indagato il collaboratore-picchiatore di Macron: ha aggredito un manifestante

Alexandre Benalla, coperto da un casco della polizia, picchiò un ragazzo durante la manifestazione del primo maggio a Parigi. L'Eliseo: "comportamento inaccettabile"

Emmanuel Macron
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19 Luglio 2018 - 10.58


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La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per violenze dopo le rivelazioni del quotidiano Le Monde su Alexandre Benalla. Si tratta del collaboratore-picchiatore del presidente Emmauel Macron che lo scorso primo maggio, coperto da un casco della polizia, è stato ripreso mentre aggrediva un manifestante in Place de la Contrescarpe a Parigi.
Benalla è indagato per violenze da parte di persona incaricata di una missione di servizio pubblico. L’inchiesta, affidata alla Brigata di repressione della delinquenza contro la persona, riguarda anche “l’usurpazione di insegne riservate all’ordine pubblico”.
“Siamo rimasti scioccati da questa irruzione di violenza; ci siamo detti: non è normale, c’è qualcosa di anormale in quello che sta accadendo”. E’ quanto ha raccontato il ricercatore di storia Jérémie Ferrer-Bartomeu, testimone in Place de la Contrescarpe, il primo maggio scorso a Parigi, dell’aggressione di Benalla ai danni di un ragazzo. “Non capivamo cosa stesse accadendo – ha aggiunto il testimone – è stato di una incredibile violenza. Nel video, si vede chiaramente che quell’uomo non sa cosa stia facendo. Ha messo le mani al collo del ragazzo, cosa che un poliziotto non si permetterebbe mai di fare”.
La reazione dell’Eliseo
Il portavoce dell’Eliseo, Bruno Roger-Petit, ha definito “inaccettabile” il comportamento del collaboratore del presidente Macron ripreso mentre picchiava un manifestante in piazza il primo maggio scorso.
“Nei suoi confronti – ha aggiunto il portavoce – è stata presa la sanzione più pesante finora decisa contro un incaricato dell’Eliseo. Si tratta dell’ultimo avvertimento prima del licenziamento”. Petit ha confermato che Benalla è stato demansionato e non è più responsabile della sicurezza nelle trasferte di Macron.
Le dichiarazioni dell’Eliseo non hanno però placato le polemiche che stanno investendo la presidenza francese e l’ira delle opposizioni che chiedono sanzioni esemplari nei confronti del consigliere-picchiatore. Tanto più dopo che si è saputo della sua presenza a bordo del pullman dei Blues al ritorno dai Mondiali di Russia lunedì scorso.

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