Salvini alla Ue sui 6mila euro per migrante: "L'Italia non ha bisogno dell'elemosina"
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Salvini alla Ue sui 6mila euro per migrante: "L'Italia non ha bisogno dell'elemosina"

Moavero: 'Porti Italia aperti fino a modifica Sophia' . Fico: 'Salvarli è priorità ma Europa sia solidale'

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24 Luglio 2018 - 09.36


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Bruxelles offrirà ai governi europei 6.000 euro per ogni migrante salvato nel Mediterraneo e accolto nel proprio Paese. Sarebbe questa, secondo il Financial Times, una delle proposte che la Commissione Europea presenterà oggi, insieme a quella di ”centri controllati” per gli Stati membri che decidano di allestirli sul loro territorio. Secondo il Financial Times, l’ Ue si proporrà di pagare ai governi seimila per ogni migrante accolto fino a un massimo di 500 persone. Con la proposta, l’Ue ”si augura di persuadere il governo italiano a fare di più”.

“Se vogliono dare soldi a qualcun altro lo facciano, l’Italia non ha bisogno di elemosina”, dice il ministro dell’Interno Matteo Salvinirespingendo al mittente la proposta dell’Ue.

Intanto Anac e Viminale hanno firmato un’intesa per l’elaborazione di un nuovo capitolato-tipo per gli appalti di beni e servizi nel settore dell’accoglienza migranti. L’obiettivo è rideterminare i servizi essenziali di prima accoglienza e relative prestazioni, calibrandoli sulle diverse tipologie di accoglienza e favorendo una gestione standard e più trasparente. L’Anac fornirà supporto tecnico-giuridico. L’accordo è nato su richiesta del ministro Salvini. Anac aveva già collaborato con il Viminale quando ministro era Minniti.

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“Nel giro di qualche settimana” si arriverà alla “modifica delle regole operative della missione militare europea Sophia che dovrebbe porre fine allo sbarco delle persone salvate in un unico Paese”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi a Berlino dopo l’incontro con il collega tedesco Heiko Maas. Nel frattempo, ha aggiunto il ministro, “l’Italia garantirà l’approdo nei propri porti di tutte le persone salvate” dalle navi della missione Sophia.

“Nel Consiglio europeo – ha detto inoltre in conferenza stampa a Berlino – è emerso che occorre una responsabilità condivisa già quando le persone vengono salvate, a monte di chi abbia o meno diritto d’asilo”. “Dobbiamo affrontare un lavoro complesso che richiede di spostare l’attenzione dal momento dell’arrivo al momento delle partenze dei luoghi d’origine, alla sorgente e non solo alla foce, intervenendo nei Paesi dove partono, agire sui tragitti di questi tragici spostamenti per lottare contro i trafficanti”, oltre a continuare a operare i salvataggi in mare, ha aggiunto.

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Stessa linea dal presidente della Camera. “Dobbiamo riuscire ad avere – ha detto il presidente della Camera – una politica molto più lungimirante e seria con la Libia, perché la Libia non è né un Paese né un porto sicuro. Non possiamo girarci dall’altra parte”. Il primo punto, per Fico, “è salvare vite in mare sempre e comunque. Poi si deve imparare a gestire l’accoglienza e l’integrazione”. “Se avessimo un’Europa solidale che cercasse di integrare, anche le emergenze non esisterebbero più”, ha sottolineato.

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