Fiamme intorno ad Atene. “Siamo al sicuro in hotel ad Atene. Il volo di ieri è stato soppresso e ci hanno portato in albergo. Dovremmo ripartire oggi. Il cielo di Atene ieri era color giallo sembrava una tempesta di sabbia, era il colore del fuoco”. E’ la testimonianza di Michele D’Ambrosio, ex sindaco di Santeramo (Bari), che si trova con altri italiani in vacanza ad Atene, dove in queste ore sono morte decine di persone a causa degli incendi.
“Ho visto cadaveri, auto bruciate, mi sento fortunata ad essere viva. Mati non esiste nemmeno più come insediamento”, ha raccontato donna sopravvissuta agli incendi alla tv greca Skai, ripresa dai media internazionali. Mati è una località turistica costiera nella regione di Rafina, a circa 40 km a nordest di Atene. Qui si conta il maggior numero di vittime, morte nelle loro case o nelle auto.
“Per fortuna c’è il mare, siamo scappati in mare, perché le fiamme ci stavano inseguendo fino in acqua”, ha detto un testimone, Kostas Laganos, scampato alle fiamme in Grecia, citato dalla Bbc online. Il fuoco “ci ha bruciato la schiena e ci siamo tuffati in acqua. Ho detto ‘mio Dio, dobbiamo correre a salvarci'”. Un’operazione di ricerca e salvataggio in mare, aggiunge l’emittente britannica, è stata lanciata per 10 turisti che sono fuggiti dalle fiamme in barca.
“E’ un disastro. Non solo perché è difficile respirare, ma anche perché è impossibile tenere gli occhi aperti a causa del fumo che si è sprigionato dagli incendi. Per le persone è difficilissimo quindi orientarsi e mettersi in salvo”. A parlare è un testimone, Lefteris Stoukogeorgos, nella regione di Rafina, in Attica. “In alcune zone le fiamme andavano così veloci che in mezzora l’incendio ha percorso 20 chilometri, una cosa assurda”. “Quando è scoppiato l’incendio, anzi, gli incendi, c’era allerta meteo da giorni su condizioni favorevoli ai roghi. E’ statisticamente impossibile pensare che si siano sviluppati 50 roghi quasi contemporaneamente. Quando i vigili del fuoco erano impegnati nella zona che ha fatto più vittime, sono scoppiati altri incendi. Non può essere una casualità”.