Aquarius torna in mare: non consegneremo i migranti salvati ai libici
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Aquarius torna in mare: non consegneremo i migranti salvati ai libici

Medicins sans frontiers ha denunciato le "torture" alle quali da anni sono sottoposti i migranti nel paese nordafricano.

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2 Agosto 2018 - 10.23


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Una risposta alla linea xenofoba e razzista del governo a guida Salvini: “Aquarius non sbarcherà in Libia persone soccorse in mare e non le trasborderà su imbarcazioni della Guardia costiera libica dirette in Libia”: lo ha detto Nicola Stalla della ong Sos Mediterranee nel corso di una conferenza stampa presso la sede della stampa estera a Roma per annunciare il ritorno in mare, dopo un mese, dell’imbarcazione al centro del braccio di ferro tra il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini e Malta poi concluso con lo sbarco nel porto spagnolo di Valencia.
“La Libia assolutamente non è un porto sicuro”, ha detto Claudia Lodesani di Medicins sans frontiers, che ha parlato di “torture” alle quali da anni sono sottoposti i migranti nel paese nordafricano.
“Aquarius non si allontanerà e non rallenterà le operazioni di soccorso, in stretta conformità con gli obblighi delle convenzioni internazionali e i diritti delle persone soccorse”, ha detto Stalla.
Per la presidente di Msf Italia, “serve una condivisione europea, ma prima si salvano le vite solo poi si possono fare i giochi politici”.

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