Trump strepita all'Onu: pronti a imporre nuove sanzioni all'Iran
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Trump strepita all'Onu: pronti a imporre nuove sanzioni all'Iran

Il miliardario xenofobo si auto-incensa davanti all'Assemblea e la platea scoppia a ridere. Accuse alla Cina

Trump all'Onu
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25 Settembre 2018 - 16.27


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Lo xenofobo aspirante guerrafondaio, avvelenatore del mondo che vuole destabilizzare il paese.
Ora rilancia la sua politica bellicosa: gli Stati Uniti “sono pronti a imporre nuove sanzioni all’Iran che deve rimanere isolato fino a che continuerà a sostenere il terrorismo e finché le sue aggressioni continueranno”: lo ha detto Donald Trump intervenendo all’Assemblea dell’Onu chiedendo a tutti i Paesi di isolare Teheran. Il presidente Usa ha poi avvisato il regime di Damasco: “Gli Stati Uniti risponderanno se Assad userà le armi chimiche in Siria”.

“Un anno fa – ha proseguito il presidente americano – ero qui a dirvi cosa avremmo fatto, oggi sono qui davanti a voi per parlarvi degli straordinari progressi che l’America ha fatto. In meno di due anni la mia amministrazione ha raggiunto più di quasi ogni altra amministrazione nella storia del nostro Paese”. Una dichiarazione che ha provocato risate in platea.

Trump ha poi ringraziato il leader nordcoreano Kim Jong-un “per il suo coraggio”, e il premier giapponese, il presidente sudcoreano e il leader cinese Xi Jinping per i progressi fatti nel teatro coreano.

Leggi anche:  Come Trump ha costruito il suo regno sulle menzogne

Il presidente Usa ha quindi ripreso i propri attacchi: contro la Cina, alla quale ha detto senza mezzi termini che le sue distorsioni del mercato “non possono essere tollerate” perché gli scambi commerciali devono essere “corretti e reciproci”; e quindi contro l’Opec, i cui Paesi membri “devono smetterla di aumentare i prezzi” perché in questo modo “derubano il mondo”.

Trump ha poi difeso la decisione di imporre dazi a molti Paesi, denunciando gli squilibri commerciali e ribadendo che “noi rigettiamo la dottrina del globalismo”. In tema di migranti, invece, ha confermato “il diritto dei Paesi di fissare le proprie regole dell’immigrazione: è un diritto sovrano degli Stati”. In generale, il presidente Usa ha sottolineato che “l’America chiede solo che sia rispettata la sua sovranità”, perché “crediamo nell’indipendenza e nella cooperazione”. E ha ammonito che “aiuteremo solo i Paesi che ci rispettano”.

 

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