Lui era un fanatico. Suprematista bianco, vicino idealmente all’estrema destra filo-nazista, nemico giurato degli ebrei: questo il ritratto Robert Bowers, 46 anni,, l’uomo che mentre sparava nella sinagoga di Pittsburgh urlava che tutti gli ebrei devono morire .
Aveva detto lo stragista poco prima di assassinare gli innocenti: “All’ Hias (un’associazione ebraica per l’accoglienza, ndr) piace fare entrare invasori che uccidono la nostra gente. Non posso starmene a guardare mentre la mia gente viene trucidata. Al diavolo le vostre visioni. Io entro in azione”.
Bowers era talmente ossessionato dai complotto da sospettare che Trump fosse manovrato dagli ebrei tanto da scrivere che non lo aveva votato alle precedenti elezioni.
Nel suo profilo su internet c’era una biografia nella quale sosteneva che gli ebrei sono figli di Satana e compariva una foto con sopra scritto 14/88 che è un simbolo dei suprematisti bianchi.
Infatti 14 sta oer 14 parole, ossia quelle che compongono lo slogan razzista: “We must secure the existence of our people and a future for white children”. Mentre 88 sta per Heil Hitler, ossia la H come ottava lettera dell’alfabeto.
Ovviamente nell’America dove il business delle armi non si ferma un pazzo scatenato come Bowers aveva un fucile Kalashnikov e tre pistole. L’uomo si era a lungo esercitato ed era abilissimo al tiro tanto che dopo la strage, prima di essere catturato, ha ferito quattro agenti.
Su twitter aveva postato foto con armi e consigli per l’uso.
'Gli ebrei sono figli di Satana': i deliri di Robert Bowers, il razzista di Pittsburgh
Suprematista bianco, complottista, ossessionato dall'idea dell'invasione straniera che potesse mettere a rischio la razza bianca.
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28 Ottobre 2018 - 09.39
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