Una rivelazione mentre dell’ex terrorista non c’è alcuna traccia: prima di scomparire, inseguito da un ordine di arresto e da un decreto di estradizione firmato dal presidente brasiliano Michel Temer, Cesare Battisti aveva espresso l’intenzione di rifugiarsi nell’ “ambasciata di un Paese amico” in Brasile.
Lo ha detto in un’intervista al quotidiano Folha de Sao Paulo la madre del figlio dell’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo (Pac), condannato all’ergastolo in Italia per quattro omicidi.
La donna, Priscila Luana Pereira, 33 anni, che ha avuto una relazione con Battisti dal 2012 al 2017, afferma di non avere alcuna idea di dove si trovi attualmente.
Priscila Luana Pereira dice di aver visto l’ultima volta Battisti lo scorso ottobre a Cananeia, dove l’ex terrorista risiedeva, circa due mesi prima dunque che il Supremo Tribunale Federale ne ordinasse l’arresto.
Secondo lei, Battista appariva estremamente preoccupato. “Pensava – ha aggiunto – di prendere rifugio in un’ambasciata che fosse amica, ma non so di quale Paese”.
La donna ha aggiunto che l’uomo da lei conosciuto e dal quale ha avuto un figlio che attualmente ha cinque anni non ha nulla a che vedere con l’immagine che di lui hanno dato le sentenze emesse dai giudici italiani: “E’ un uomo pacifico, tranquillo, amoroso e semplice, un papa’”, ha assicurato.