In Inghilterra, una donna di 37 anni di origine ugandese è stata condannata per aver inflitto a sua figlia di 3 anni la mutilazione genitale. È la prima volta che questo reato viene introdotto in modo specifico nell’ordinamento del Regno Unito.
La donna dovrà scontare 11 anni di carcere, più altri due per la diffusione di immagini oscene e di pornografia estrema. La giudice Philippa Widdle ha definito le mutilazioni genitali un crimine ‘barbaro ed esecrando, una pratica contro la legge e che rappresenta un abuso contro i bambini’.
Dietro la vicenda potrebbero esserci anche pretese di stregoneria, come emerso già nelle indagini: quando la polizia era stata presa di mira tra l’altro con “maledizioni” e supposti “incantesimi”.
La donna condannata durante il processo ha cercato di giustificare le ferite e le gravi perdite di sangue della figlia con una caduta domestica su un oggetto metallico.
Prima condanna in Inghilterra per mutilazioni genitali: colpevole una donna ugandese
La donna ha mutilato la figlia di tre anni ed è stata condannata a 13 anni di carcere. Dietro il gesto potrebbero esserci credenze religiose e pretese di stregoneria
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8 Marzo 2019 - 21.27
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