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Ci sono otto italiani fra i 149 passeggeri morti – insieme a 8 membri dell’equipaggio – nello schianto del volo Ethiopian Airlines precipitato vicino Bishoftu, nella regione di Debre Zeit, a circa 62 chilometri a Sud-Est di Addis.
Il Boeing era decollato da Addis Abeba alle 8,38 e i contatti radio si sono interrotti alle 8.44 locali, 6 minuti dopo il decollo. Il velivolo era diretto a Nairobi. Molti dei passeggeri vi erano diretti in previsione della quarta assemblea Onu sull’ambiente, che si apre lunedì 11 marzo nella capitale del Kenya.
Il Boeing era decollato da Addis Abeba alle 8,38 e i contatti radio si sono interrotti alle 8.44 locali, 6 minuti dopo il decollo. Il velivolo era diretto a Nairobi. Molti dei passeggeri vi erano diretti in previsione della quarta assemblea Onu sull’ambiente, che si apre lunedì 11 marzo nella capitale del Kenya.
Fra le vittime italiane c’è Paolo Dieci, fondatore e presidente del Cisp – Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli -, un’organizzazione non governativa impegnata in progetti umanitari, di riabilitazione e di sviluppo in numerosi paesi del mondo. “Il mondo della cooperazione internazionale – si legge sul sito web dell’organizzazione – perde uno dei suoi più brillanti esponenti e la società civile italiana tutta perde un prezioso punto di riferimento. La visione di una società più giusta, coesa, egualitaria, che ha guidato Paolo nel suo impegno in Italia e nel mondo continuerà a guidare il nostro lavoro. Ci stringiamo attorno alla moglie, ai figli e alla famiglia tutta di Paolo e promettiamo loro di continuare ad onorare la sua memoria mettendo in pratica tutto ciò che da lui abbiamo imparato, provando ad avere la sua stessa lucidità nell’analizzare i problemi delle società contemporanee, la sua stessa perseveranza e pazienza nel provare a risolverne almeno una parte, la sua stessa preparazione e competenza nella realizzazione di ogni singola azione, progetto, programma. Oggi ci sentiamo tutti soli. Da domani, però, ricominceremo a lavorare per affermare i diritti di ogni essere umano in qualsiasi parte del mondo si trovi, così come avrebbe fatto Paolo, con instancabile tenacia”.
A perdere la vita nell’incidente aereo anche Virginia Chimenti, 26 anni, e Maria Pilar Buzzetti, 31: lavoravano per il World Food Programme. Ha trovato la morte anche Rosemary Mumbi. Sono nell’elenco diffuso dei 149 passeggeri c’è anche il professor Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, Sovrintendente del Mare della Regione e assessore alla regione siciliana. L’archelogo era diretto a Malindi, in Kenia, per un progetto dell’Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo.
Tra le altre vittime italiane ci sono anche tre iscritti alla onlus Africa Tremila, che ha sede a Bergamo: il presidente Carlo Spini – 75 anni, medico, originario di Sansepolcro (Arezzo) e residente a Pistoia -, sua moglie, infermiera, Gabriella Vigiani e il tesoriere della onlus Matteo Ravasio, commercialista. In Sud Sudan avrebbero inaugurato il piccolo ospedale che la onlus aveva finanziato, una struttura sanitaria simile a quella già realizzata in Zimbabwe.
L’Ethiopian Airlines riferisce che i passeggeri sono di 33 nazionalità diverse e nessuno di loro si è salvato. Il premier Abiy Ahmed ha espresso “a nome del governo e del popolo etiope le più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso i loro cari”. “La tragedia aerea in Etiopia, che ha visto 157 vittime e fra esse 8 connazionali, – ha detto invece il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – mi addolora profondamente. Il Paese guarda con riconoscenza al loro impegno professionale e di vita, speso sul terreno della cultura e dell’archeologia, della cooperazione, di organizzazioni internazionali a servizio dello sviluppo umano. Nel rendere omaggio alla loro memoria, rivolgo sentimenti di partecipazione e cordoglio ai familiari delle vittime e alle istituzioni che hanno visto il loro impegno”.
Argomenti: sergio mattarella