“La notizia della morte di Mohamed Morsi, avvenuta il 17 giugno durante un’udienza in tribunale, è profondamente scioccante e solleva forti domande sul trattamento subito dall’ex presidente egiziano durante la detenzione. Le autorità egiziane devono ordinare immediatamente un’indagine imparziale, approfondita e trasparente sulle circostanze del decesso, sulle condizioni detentive e sulla possibilità di avere accesso alle cure mediche”. Lo ha dichiarato Magdalena Mughrabi, vicedirettrice per il Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International.
“Le autorità egiziane avevano la responsabilità di assicurare che, in quanto detenuto, Mohamed Morsi avesse accesso a cure mediche adeguate”, ha proseguito Mughrabi.
Secondo Amnesty, i familiari di Mohamed Morsi hanno reso noto che il loro congiunto soffriva di diabete, che nel corso della detenzione era collassato due volte e che non aveva avuto accesso a cure mediche adeguate. A causa delle limitazioni poste alle comunicazioni del detenuto col mondo esterno, si conoscono pochi dettagli sulle sue condizioni di detenzione.