"Piantagrane e delinquenti": dagli Usa le parole di vicini e compagni dei due assassini del vicebrigadiere
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"Piantagrane e delinquenti": dagli Usa le parole di vicini e compagni dei due assassini del vicebrigadiere

Se inizialmente si era parlato di 'bravi ragazzi' ora arrivano le smentite: "sempre ubriachi, con l'aria da delinquenti"

Lee Elder Finnegan, Gabriel Christian Natale Hjorth
Lee Elder Finnegan, Gabriel Christian Natale Hjorth
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29 Luglio 2019 - 09.40


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Non è un ritratto lusinghiero quello che emerge da vicini e conoscenti di Lee Elder Finnegan, uno dei due ragazzi americani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega: se inizialmente si era parlato di ‘un bravo ragazzo di buona famiglia’, ora molti racconti e testimonianze lo descrivono invece come “un piantagrane”: “Era sempre ubriaco” hanno detto i vicini, “non siamo sopresi di quel che è successo”. 
Quadro psicologico inquietante anche per Gabriel Christian Natale Hjorth: “Aveva un carattere da delinquente”, afferma un compagno del liceo, Tommy Flinn.
Se compagni, vicini e amici parlano dei due studenti americani bene, dalle famiglie proviene soltanto un assordante silenzio. I genitori sono barricati in casa da giorni chiedendo il rispetto della loro privacy.

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