Malta fa sbarcare la Alan Kurdi, la gioia dei migranti
Top

Malta fa sbarcare la Alan Kurdi, la gioia dei migranti

La nave della Ong Sea Eye aveva annunciato ieri che si sarebbe recata verso l'isola. Attacco durissimo all'Italia: "un comportamento disastroso"

Due migranti a bordo della Alan Kurdi
Due migranti a bordo della Alan Kurdi
Preroll

globalist Modifica articolo

3 Agosto 2019 - 08.13


ATF

Malta ha dato l’autorizzazione alla nave Alan Kurdi di entrare nel porto dell’isola e di far sbarcare i 40 migranti a bordo, che verranno ridistribuiti tra vari Stati Membri dell’Ue secondo quanto disposti dalla Commissione Europea. Lo ha annunciato con un tweet nella tarda serata di sabato il premier maltese Joseph Muscat. 
Un video diffuso dal profilo tedesco della Ong Sea Eye mostra Barbara Held, la capo missione della Alan Kurdi, spiegare ai migranti – in francese – la situazione: “Volevo dirvi che presto sbarcherete a Malta e andrete in diversi paesi europei”. Queste parole sono accolte con urla di gioia da parte degli uomini sballottati per giorni lungo il Mediterraneo. 

E infatti da parte della Ong arriva un durissimo attacco verso l’Italia: “L’Italia ha completamente abbandonato le sue responsabilità umanitarie – dice il portavoce Gorden Isler in un tweet – Il comportamento di Malta è stato conforme alle leggi internazionali, quello dell’Italia un disastro”.

Isler aveva precedentemente scritto un altro tweet in tedesco rivolto a Matteo Salvini in persona: nel tweet è stata condivisa la foto di un bambino di 4 anni, chiamato Djokovic (in onore del campione di tennis), ferito da un’arma da fuoco in Libia. “Dovremmo riportarlo laggiù?” si chiedeva Isler, facendo riferimento al divieto di ingresso in acque italiane firmato da Salvini a stretto giro dalla notizia del salvataggio, avvenuto giovedì. Oltre Djokovic, a bordo ci sono due donne, di cui una incinta, un neonato e un altro bambino, provenienti da Nigeria, Costa d’Avorio, Ghana, Mali, Congo e Camerun.

Leggi anche:  Immigrazione, integrazione e diritti umani: 25 anni di sfide e prospettive tra Italia ed Europa
Native

Articoli correlati