El Paso, Trump condanna i crimini d'odio. E allora perché non si dimette?
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El Paso, Trump condanna i crimini d'odio. E allora perché non si dimette?

Il miliardario xenofobo: "Non c'è alcuna ragione o scusa che giustifichi l'uccisione di gente innocente". La la responsabilità politica di questo clima è in gran parte sua

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4 Agosto 2019 - 16.38


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Parla lui che con l’odio ha conquistato prima la nomination repubblicana e poi la Casa Bianca: “La sparatoria di oggi a El Paso, Texas, non è stata solo tragica ma un atto di codardia. Io sto con tutti coloro che in questo Paese condannano i crimini d’odio. Non c’è alcuna ragione o scusa che giustifichi l’uccisione di gente innocente”.
 E’ quanto ha scritto su Twitter il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, prima di aggiungere un commento anche sulla strage di Dayton.
“L’Fbi, le forze dell’ordine locali e statali stanno lavorando insieme a El Paso e a Dayton, Ohio. Le informazioni si stanno rapidamente accumulando a Dayton. Molto è già stato appreso a El Paso. Le forze dell’ordine sono state molto rapide in entrambi i casi. Aggiornamenti saranno dati durante il giorno!”, ha scritto. “Dio benedica la gente di El Paso, Texas. Dio benedica la gente di Dayton, Ohio”.


Se crede davvero in questo perché non si dimette.

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