La Corte d’appello scozzese ha definito “illegale” la decisione di Boris Johnson di sospendere il Parlamento britannico dal 9 settembre al 14 ottobre. Il giudice ha ribaltato così la decisione di primo grado.
Per la corte scozzese la scelta di chiudere il Parlamento vìola le norme fondamentali della Gran Bretagna e, si legge sul Guardian, soffoca il dibattito parlamentare sulla Brexit.
In un passaggio del provvedimento si legge: “La prorogatio è, dunque, illegale e priva di ogni effetto”. Uno dei giudici del collegio, come è riportato nella decisione, ha definito questa sospensione “una tattica per frustrare la Camera dei Comuni”.
Il governo ha annunciato che farà ricorso: “L’esecutivo ha bisogno di portare avanti un importante programma di provvedimenti. La sospensione del Parlamento è la via necessaria e legale per arrivare a ciò”.
La Corte suprema, il più alto tribunale del Regno Unito, che ha già fatto sapere che esaminerà il caso il 17 settembre.
Su Twitter arrivano le prime riflessioni degli avversari politici di Johnson: ”È una grande notizia”, ha scritto Ian Blackford, del partito nazionale scozzese. Poi il messaggio a Johnson: “Hai agito in modo antidemocratico. È necessario che reagisca riconvocando il Parlamento”.
Paul Sweeney, membro del Labour, scrive: “Abbiamo vinto il ricorso! La sospensione del Parlamento è stata giudicata illegale. Ora dovrebbe essere annullata”.