Si chiama Boris ed è un borioso: il premier britannico Boris Johnson ha ribadito che non cercherà di estendere l’Articolo 50, per rimandare la data della Brexit fissata al prossimo 31 ottobre. Nonostante la Corte Suprema abbia dichiarato “illegale” la sospensione del Parlamento orchestrata dal premier, il suo fedele Jacob Rees-Mogg ha comunicato che verrà presentata una nuova mozione affinché il Parlamento venga chiuso la prossima settimana, in occasione della Conferenza del partito dei conservatori.
E intanto sulle pagine dei giornali britannici troneggia il discorso pronunciato da Boris Johnson al Parlamento – riaperto ieri dopo essere stato sospeso dallo scorso 10 settembre per la prorogation decisa dal premier e accettata dalla Regina.
Alta è stata la tensione a Westminster, dopo che alcuni parlamentari dell’opposizione, soprattutto donne, hanno mostrato biglietti con minacce di morte che hanno ricevuto, alcuni dei quali citavano espressamente Johnson. Ma il premier ha risposto alle dichiarazioni delle parlamentari con l’espressione “Humbug!” (stupidaggini, cazzate), per poi scandalizzare tutti nel momento in cui ha affermato che realizzare la Brexit è il modo migliore per onorare la memoria di Jo Cox, deputata laburista uccisa il 16 giugno del 2016, prima della data del referendum sulla Brexit del 23 giugno del 2016 (a favore, tra l’altro, del fronte Remain).
Johnson ha insistito sul fatto che il suo governo sta tentando di rendere effettivo il divorzio dall’Ue, ribadendo che l’intenzione è quella di trovare un accordo sulla Brexit; allo stesso tempo, “siamo pronti a lasciare senza un accordo”; il premier ha aggiunto che il Regno Unito sta negoziando con Bruxelles alcune misure non permanenti e che gli elettori britannici stanno capendo bene chi sta bloccando il processo del divorzio UK dall’Unione europea.
“E’ una fantasia pensare che il popolo dimenticherà l’esito del referendum – ha continuato – Allo stesso tempo, gli elettori desiderano che il governo affronti altre questioni, chiudendo quella sulla Brexit per andare avanti con l’agenda, che prevede la riforma del Sistema sanitario nazionale e la lotta al crimine”.
“L’oppozione non vuole dare voce agli elettori – ha accusato ancora Johnson – e la Corte Suprema ha sbagliato a considerare la sospensione del Parlamento errata, ma sulla Brexit i Conservatori non tradiranno gli elettori”.
Intervistato da ITV, il primo ministro si è ulteriormente sfogato:
“Credo che il pubblico capisca cosa vogliamo fare e ritengo che sia una grande vergogna che l’opposizione sia in qualche modo bloccata. Non vogliono neanche che si torni alle urne. Non vogliono realizzare la Brexit. Sembra che non vogliano fare niente. Dunque, il mio appello è il seguente: se davvero non volete le elezioni generali, allora andiamo avanti con l’agenda domestica di cui disponiamo”.
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