Una violenza non degna di una democrazia. Una violenza che dimostra (anche in Italia) quanto sia pericolosa la cultura della repressione e l’idea che forze di polizia e militari possano agire al di sopra della legge.
Gustavo Gatica, il giovane studente universitario ferito ad entrambi gli occhi da pallini sparati dalla polizia durante una manifestazione 17 giorni fa in Plaza Italia a Santiago del Cile, resterà cieco per sempre.
Lo ha confermato la clinica Santa Maria della capitale cilena. In un referto medico i sanitari hanno confermato che, nonostante gli sforzi fatti, “la gravità delle lesioni subite ha determinato che la sua condizione è di visione zero bilaterale permanente”.
Gatica, di 21 anni, era sceso in piazza per fotografare la giornata di mobilitazione.
Il suo caso ha avuto un grande impatto nell’opinione pubblica cilena, anche se in un primo momento non ha portato alla sospensione dell’uso di fucili a pallini da parte della polizia.
Le autorità infatti si sono decise a sospenderne l’utilizzazione solo alcuni giorni fa. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto nazionale dei diritti umani (Indh) del Cile, da quando sono cominciate le proteste si sono registrati 232 casi di lesioni oculari di manifestanti in tutto il territorio nazionale.
Le manifestazioni continuano anche pronunciando una commuovente frase del ragazzo: “Ho regalato i miei occhi perché la gente si risvegli”.