Le comunità ebraiche danno 'Un calcio al razzismo': "Via l'estrema destra dalle curve"
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Le comunità ebraiche danno 'Un calcio al razzismo': "Via l'estrema destra dalle curve"

In occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria lo sport ha raccolto l'invito dell'Ucei per un impegno ancor più serrato nella lotta contro il razzismo e l'antisemitismo negli stadi.

Un calcio al razzismo
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16 Gennaio 2020 - 18.23


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Parole chiare e nette: “L’obiettivo oggi è fare squadra insieme con le società e il governo sul versante dell’educazione e delle norme. Basta odio, il tema della Shoah non può arrivare sul campo di calcio”.
Lo ha detto la presidente dell’Ucei, Noemi Di Segni, intervenendo a margine dell’iniziativa dell’Unione delle comunità ebraiche ‘Un calcio al razzismo’.
In occasione delle celebrazioni dedicate al Giorno della Memoria, società calcistiche e istituzioni sportive hanno raccolto l’invito dell’Ucei per un impegno ancor più serrato nella lotta contro il razzismo e l’antisemitismo negli stadi.
L’evento si è svolto nel Centro Bibliografico ‘Tullia Zevi’ dell’Ucei ed è nato dal libro scritto da Adam Smulevich e Massimiliano Castellani.
Hanno partecipato i ragazzi delle squadre giovanili di calcio, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi, l’ad della Lega Calcio Serie A Luigi De Siervo e il vice presidente dell’Inter, Javier Zanetti.
“I gruppi di estrema destra non possono essere legittimati, le curve non sono partiti né possono essere usate per una dialettica politica, quindi non possono essere tollerate”, ha aggiunto Di Segni. “I calciatori devono avere il coraggio di dire di no pur rischiando di perdere migliaia di euro e le squadre di calcio devono prendersi le loro responsabilità nella gestione del rapporto con le tifoserie”, ha concluso.

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