Su molti giornali viene chiamata ‘polmonite misteriosa’ e sta destando un bel po’ di allarme in Cina: la malattia respiratoria causata da un agente patogeno (coronavirus) della stessa famiglia della Sars (Sindrome respiratoria acuta grave) e della Mers (sindrome respiratoria mediorientale) ha causato una terza morte a Wuhan, dove sono confermati già 136/140 nuovi casi. Al momento, nella sola Wuhan, i ricoverati sono circa 170, di cui almeno 9 in condizioni gravi.
L’infezione si sta diffondendo anche in altre città: si registrano due casi a Pechino e a Hong Kong, dove è stato segnalato un caso. Tutti e tre questi pazienti erano stati a Wuhan nelle precedenti settimane. E non solo: la malattia è arrivata in Thailandia e in Giappone e si registra un caso in Corea del Sud, sempre con persone collegate a Wuhan, dove è chiaramente presente un focolaio.
E ora le autorità cinesi cominciano a temere il peggio, tanto più con l’avvicinarsi del 25 gennaio, giorno del capodanno cinese durante il quale saranno milioni le persone che si sposteranno per tutto il paese.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità per il momento esclude un contagio diretto tra persone, ma la National Health Commission non ha ancora identificato la fonte del coronavirus. Si pensava inizialmente che ci fosse un collegamento con il mercato del pesce di Wuhan, ma l’Oms ha escluso questa possibilità.
E tra l’altro c’è anche il problema della difficoltà di reperite informazioni complete dal governo cinese: in uno studio pubblicato venerdì scorso, gli scienziati dell’Imperial College di Londra hanno dichiarato che i casi potrebbero essere oltre 1700, e non 170 quanto dichiarato ufficialmente dal governo.
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