Sergej Lavrov: "Serve un nuovo corso tra Russia e Ue"
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Sergej Lavrov: "Serve un nuovo corso tra Russia e Ue"

Il ministro degli Esteri russo alla vigilia della sua visita a Roma: "Sappiamo che in Italia sono sempre più numerose le voci a favore di un ritorno al precedente livello delle relazioni bilaterali"

Sergej Lavrov
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17 Febbraio 2020 - 09.31


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Alla vigilia della sua visita a Roma parla Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo. Nell’agenda di domani ci saranno la crisi libica, le questioni dell’energia e le minacce del terrorismo. L’omologo di Di Maio, in un’intervista a La Stampa, si sofferma anche sulle relazioni tra Mosca e Roma: “L’Italia è un nostro partner importante”, dice. Rispondendo  a una domanda sulle sanzioni afferma:

“Sappiamo che in Italia sono sempre più numerose le voci a favore di un ritorno al precedente livello delle relazioni bilaterali. Si esprime interesse per la costruzione di un dialogo Russia-Ue su una base pragmatica, reciprocamente vantaggiosa e non conflittuale. Naturalmente, è un fenomeno che salutiamo con soddisfazione”.

Poi il passaggio sui rapporti tra Italia e Russia:

“Le relazioni con l’Italia, nostro importante partner internazionale, vantano una lunga storia, si fondano su tradizioni solide, su una pluriennale esperienza di positiva collaborazione e su un significativo capitale di fiducia”.

I rapporti commerciali, sostiene ancora il capo della diplomazia di Mosca, hanno subito le conseguenze della politica delle sanzioni. E anche l’Italia ne ha risentito:

“Purtroppo oggi la situazione provocata dalle mosse antirusse di Washington e Bruxelles si riflette negativamente sulla loro dinamica. I rapporti commerciali ne hanno fortemente risentito. Lo scambio commerciale bilaterale si è quasi dimezzato: dai 53,8 miliardi di dollari del 2013 ai 26,9 miliardi del 2018. Secondo le stime esistenti, i produttori italiani hanno registrato una perdita complessiva di circa 2 miliardi di dollari”. 

Da qui l’idea che sia necessario cambiare le cose:

“Questo stato di cose è oggettivamente in contrasto con gli interessi fondamentali dei nostri cittadini. La sensazione che sia giunto il momento di riportare le nostre relazioni sulla strada di un progressivo sviluppo si sta gradualmente rafforzando negli Stati membri dell’Ue. Riteniamo che la nuova amministrazione del Consiglio europeo e della Commissione europea sia anche consapevole che il mantenimento di questo viziato “status quo” sia incompatibile con gli ambiziosi compiti che si è prefissata per trasformare l’Ue in un “attore geostrategico di massimo livello”.

 Poi il passaggio sulla situazione in Libia. Il Paese resta instabile, il conflitto non si placa. Per Lavrov spetta all’Onu fare in modo che il Paese non si disgreghi. La Russia, assicura, giocherà il suo ruolo:

“Solo l’Onu può garantire l’integrità della Libia. (..) L’intenzione dell’Unione Europea di garantire, come lei ha detto, l’integrità territoriale della Libia, non mi è del tutto chiara”. E ancora: “Spetta agli stessi libici agire da garanti in tal senso, mentre il compito della comunità internazionale è quello di aiutarli a creare le condizioni necessarie, nella consapevolezza che solo il Consiglio di Sicurezza dell’Onu può fornire garanzie universali. Per parte nostra, intendiamo lavorare in questa direzione”.

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