Coronavirus, Pechino furiosa con la stampa Usa: "Calunnie e razzismo contro la Cina"
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Coronavirus, Pechino furiosa con la stampa Usa: "Calunnie e razzismo contro la Cina"

Il Wall Street Journal ha titolato un articolo 'Cina, il vero malato dell'Asia'. La comunità asiatica di Los Angeles denuncia un sempre maggiore razzismo nei loro confronti

Chinatown a Los Angeles
Chinatown a Los Angeles
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19 Febbraio 2020 - 16.10


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Il Coronavirus non ha effetti solo sulla salute: com’è è noto, sta assestando un grave danno all’economia cinese, ma soprattutto sono i sempre più frequenti episodi di razzismo a far infuriare. 
L’ignoranza infatti sembra sia un virus ancor più difficile da estirpare del Coronavirus: nonostante sia stato ripetuto fino allo sfinimento che il virus non si diffonde tramite cibo e che in questo momento il virus è ‘fuori controllo’ solo sul territorio cinese e che gli altri paesi del mondo sono al sicuro dal contagio per le strade, le strade di Chinatown a Los Angeles, solitamente piene di gente, sono completamente deserte. E la comunità asiatica non ci sta a passare per untrice. 
Tiffany Yu, direttore di un’organizzazione per la difesa delle persone con disabilità spiega che il problema è in crescita: “Mi preoccupo sempre più della discriminazione razziale ed è xenofobia quella che vediamo. C’è molta ricerca in corso sul coronavirus, ma il fatto che le persone nella comunità asiatica, le persone che hanno un’aria asiatica o un’aria cinese sono identificate con il virus, è ben più preoccupante”.
Ci si mette anche la stampa, con il Wall Street Journal che – in un articolo che nulla aveva a che fare con il Coronavirus – ha titolato ‘Cina, il vero malato dell’Asia’. Gli accrediti ai tre giornalisti a firma del pezzos sono stati ritirati dal Dragone ma il giornale non ha voluto scusarsi e Pechino parla esplicitamente di “linguaggio razzialmente discriminatorio, calunnie e attacchi al Paese”.

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