I leghisti del Ticino vogliono chiudere i confini con l'Italia ma la Svizzera dice no
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I leghisti del Ticino vogliono chiudere i confini con l'Italia ma la Svizzera dice no

L'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) ha comunicato di non ritenere necessario limitare gli ingressi nella Confederazione. Il parlamentare federale della Lega Lorenzo Quadri voleva il blocco

Esponenti della Lega del Ticino
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24 Febbraio 2020 - 11.16


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Nessuna italiano-fobia: la Svizzera per ora non vede ragioni per chiudere le frontiere, o limitarne l’accesso, con l’Italia.

L’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) ha comunicato di non ritenere necessario limitare gli ingressi nella Confederazione.
L'(Ufsp) ha fatto sapere che “in base alla stima della situazione attuale, non vi sono limitazioni all’ingresso in Svizzera”. “La situazione può però evolvere molto rapidamente”, quindi il quadro verrà continuamente valutato, di giorno in giorno.
Le Ferrovie federali svizzere a loro volta non hanno ritenuto necessario al momento prendere misure riguardo il traffico da e per l’Italia.
Alla luce dell’impennata di casi di contagio in Italia, riporta la tv svizzera, “alcuni politici ticinesi – in particolare il parlamentare federale della Lega Lorenzo Quadri – hanno chiesto di chiudere le frontiere”.
Paura nel Canton Ticino
Nella vicina Svizzera, in particolare nel Canton Ticino, si segue con particolare attenzione lo sviluppo dell’emergenza sanitaria in Italia causata dal coronavirus. Secondo un sondaggio online effettuato dal Corriere del Ticino, il 39,9% dei lettori è attualmente favorevole alla chiusura delle frontiere. Il 20,5% si dice preoccupato, ma anche fiducioso che la Svizzera sia in grado di affrontare l’emergenza.
Il 32,1% dei lettori che hanno preso parte al sondaggio ritiene che il coronavirus arriverà anche in Svizzera, ma che non ci sia nulla da temere, per ché la mortalità è bassa. Per un 7,4% di lettori, infine, non c’è di che preoccuparsi, perché si tratta di casi isolati.

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