La scelta di Boris Johnson ha veramente del grottesco: il non fare nulla per arginare l’avanzata del Coronavirus, l’essere consapevoli che moriranno centinaia di migliaia di persone e raccomandare solo alla popolazione di ‘fare attenzione’ è davvero incomprensibile, tanto quanto la passiva accettazione del popolo inglese di fronte a questa bestialità. A dimostrazione di come, in Inghilterra, il pericolo del Coronavirus, non sia stato compreso dalla maggioranza delle persone, come dimostrano i commenti idioti di un presentatore-medico inglese, che ha dichiarato il Covid19 “un brutto raffreddore” e la quarantena italiana “un’altra scusa per non lavorare”.
I virologi italiani sono rimasti infati inorriditi dalla decisione del governo inglese. Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Iss ha dichiarato: “Mi pare veramente ridicola l’affermazione dell’esperto del governo britannico” riferendosi alle parole di Patrick Vallance, “io ero già critico verso gli altri Paesi europei per i ritardi con cui si stanno muovendo, questa ultima uscita mi pare veramente incredibile. Se lasciassimo il virus scorrazzare liberamente nel giro di sei mesi avremmo la metà della popolazione infettata e lasceremmo sul campo morti e feriti. Questo è un virus che corre molto velocemente, lo vediamo in Lombardia, una delle sanità più efficienti del mondo messa a dura prova. Anche se la letalità di questa infezione non è elevatissima, il fatto che possano verificarsi molti casi in poco tempo tende a sovraccaricare gli ospedali e i reparti ipercritici: si rischia di non garantire la migliore assistenza possibile a persone che hanno il coronavirus ma anche altre malattie”.
Anche Roberto Burioni si è scagliato contro Johnson: “La Cina, in teoria un regime autoritario e feroce, fa di tutto per salvare i suoi cittadini; una democrazia di antichissima tradizione accetta cinicamente la morte di centinaia di migliaia di cittadini. Incredibile”.
Infine, anche Luigi Lopalco boccia totalmente la linea inglese: “In questi ultimi giorni si parla spesso di immunità di gregge a proposito di Covid-19. Secondo alcuni epidemiologi il virus si fermerà quando il 60% della popolazione avrà sviluppato anticorpi contro la malattia. È per questo motivo che si tira fuori il concetto di immunità di gregge: in pratica il 60% degli immuni proteggerebbero il 40% di quelli che la malattia non l’hanno ancora avuta. L’immunità di gregge effettivamente si realizza nelle campagne vaccinali, quando i vaccinati proteggono i non vaccinati dall’infezione. Sembrerebbe dunque un concetto adattabile alla epidemia di Covid-19. Peccato che in questo 60% di pazienti colpiti, metà se ne andrà in ospedale e molti di questi in rianimazione per più di due settimane” ha scritto su Facebook.
Argomenti: boris johnson covid-19