Gerusalemme impone il coprifuoco nei quartieri ortodossi, dove i contagi sono maggiori
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Gerusalemme impone il coprifuoco nei quartieri ortodossi, dove i contagi sono maggiori

È successo infatti che molti fedeli non hanno rispettato le misure di sicurezza per partecipare a funzioni religiose.

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12 Aprile 2020 - 10.46


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A Gerusalemme è stato imposto il coprifuoco nei quartieri ultraortodossi, dove è più alto il tasso di comtagi da Coronavirus, per il fatto che molti fedeli, fregandosene della pericolosità del contagio, hanno comunque continuato a frequentare luoghi i culto e hanno partecipato a manifestazioni religiose. Persino il ministro della salute israeliano, Yaakov Litzman (lo stesso che aveva definito il Coronavirus come una punizione divina per l’omosessualità), è risultato positivo proprio perché ha preferito celebrare funzioni religiose piuttosto che rispettare il distanziamento sociale, cui si è opposto con forza perché ‘disturbava’ i riti. 
Il governo di Benjamin Netanyahu ha anche imposto la quarantena obbligatoria per chiunque rientri dall’estero, imposto di indossare la mascherina nei luoghi pubblici ed esteso per altri 10 giorni le misure di lockdown.

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