Sergio Moro, ministro della Giustizia brasiliano e una delle figure chiave dell’amministrazione di jair Bolsonaro, si è dimesso a causa di uno scontro con il presidente: aveva infatti contestato Bolsonaro per aver licenziato il capo della polizia federale.
“Devo proteggere la mia biografia e soprattutto l’impegno che avevo preso di fermezza contro la corruzione, il crimine organizzato ed il crimine violento”, ha spiegato il ministro dimissionario, che negli anni scorsi aveva guidato l’inchiesta “Lava Jato” che aveva portato all’arresto dell’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva.
Moro, che ha smentito di aver firmato il licenziamento del capo della polizia o che lo stesso capo della polizia abbia rimesso il suo incarico nelle mani del presidente, aveva espresso le sue rimostranze a Bolsonaro già ieri in un incontro privato, dopo la decisione del presidente di licenziare Mauricio Valeixo, una decisione che Moro giudica frutto di “interferenza politica”.
L’ex giudice ha precisato che non avrebbe avuto obiezioni a un cambiamento ai vertici della polizia se fosse stato commesso un grave errore o altre ragioni giustificate. “Ma il presidente mi ha detto che voleva per quella carica una persona fidata, che potesse trasmettere informazioni e rapporti di intelligence. Ma non è questo il ruolo del capo della polizia”, ha concluso.
Il Governo Bolsonaro perde un altro pezzo: si dimette il Ministro della Giustizia Moro
Moro si è dimesso in seguito alla decisione di Bolsonaro di licenziare il capo della polizia per sostituirlo con "qualcuno di fedele": "Non è questo il ruolo della polizia"
globalist Modifica articolo
24 Aprile 2020 - 18.00
ATF
Native
Articoli correlati