Troppa euforia che, come sta accadendo in queste ore in Italia, potrebbe avere un prezzo altro?
Due giorni dopo l’annuncio di un graduale ritorno alla normalità in Germania, un cantone ha ripristinato il lockdown e altri due pensano di ristabilirlo per la risalita dei contagi da coronavirus. Nel Nord Reno-Westfalia, a Coesfeld, sono stati infettati oltre 100 dei 1.200 dipendenti in un impianto di lavorazione della carne, subito chiuso. E le restrizioni sono tornate in vigore. Schleswig-Holstein e Greiz gli altri due cantoni a rischio.
Dopo il caso di Coesfeld, riporta Die Welt, il Land del Nord-Reno Vestfalia ha annunciato che effettuerà dei tamponi a tutti i dipendenti dei macelli “immediatamente”. Secondo un portavoce del governo locale, l’attenzione si concentra anche sugli appartamenti dei lavoratori, che spesso provengono dall’est Europa e vivono in case comuni dove potrebbero non essere rispettate le regole igieniche.
Oltre a Coesfeld, altri due distretti registrano un andamento preoccupante: c’è Greiz in Turingia, attualmente il più colpito a livello nazionale con 75,4 casi segnalati per 100mila abitanti negli ultimi sette giorni. L’altro, come detto, è il distretto di Steinburg nello Schleswig-Holstein, il Land tedesco che tra l’altro è il primo ad abolire il divieto di viaggio e riavviare le attività turistiche a partire dal prossimo 18 maggio. Nella regione riaprono anche gli studi di fitness e sarà possibile avere “eventi con posti a sedere” fino a 50 persone.
Negli ultimi due giorni sono stati registrati in Germania più di mille nuovi positivi, dopo che per cinque giorni di fila i casi erano scesi sotto questa soglia. Il numero di contagi è comunque inferiore a giovedì scorso. Secondo il Robert Koch Institut, l’indice di contagiosatià martedì era sceso a 0,71.
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