Con Trump si contendono la palma del peggiore: in Brasile il picco dei contagi di Covid-19 non sarà raggiunto prima di luglio, ha denunciato l’ex ministro della Sanità del Brasile, Luiz Enrique Mandetta, primo dei due titolari del dicastero a lasciare l’incarico dall’inizio dell’epidemia, in polemica con la gestione della crisi del Presidente Jair Bolsonaro che ora accusa di aver perso un mese. La situazione attuale, con più di 240mila contagi e 16mila decessi complessivi, “non è una sorpresa per le autorità federali” che avevano seguito la crisi.
In una intervista al quotidiano Folha di San Paolo, Mandetta ha parlato a ruota libera dei suoi rapporti con Bolsonaro, che lo aveva licenziato, e delle ragioni della crisi con il Presidente, la sua insistenza nel voler prescrivere la clorochina per i pazienti Covid-19 ngli ospedali come se fosse inserita in un protocollo.
Emerge invece chiaramente, ha sottolineato Mandetta, il rischio di somministrare clorochina ai pazienti Covid-19. Lo si fa nei casi particolarmente gravi, in assenza di alternative. Ma 33 pazienti, fra coloro che sono stati seguiti in uno studio citato da Mandetta, hanno avuto aritmie che avrebbero potuto trasformarsi in arresti cardiaci.
“E’ difficile coordinare un sistema come ministro se poi il presidente dà un altro messaggio”, ha detto. Il ministero per esempio ha iniziato a discutere di coronavirus a gennaio, ma “la prima sensazione che hai avuto è stata che il governo non fosse così interessato alla questione e non le stesse dando la giusta dimensione”. Una volta poi che il coronavirus ha fatto la sua comparsa in Brasile, ha aggiunto, Bolsonaro ha ritenuto che la crisi economica causata dalla malattia “fosse inaccettabile, anche se abbiamo avvertito che si trattava di una malattia molto grave e che il numero di casi poteva sorprendere”. Dopo un aumento della curva di aprile, maggio e giugno, “a luglio ci stabilizzeremo” e si verificherà “il picco della curva”.
Da lì “le cose inizieranno a stabilizzarsi in modo che, in agosto, il numero di casi inizi a diminuire e in settembre” inizierà a riprendersi una certa normalità. E’ andato perduto un mese nella lotta contro l’epidemia in Brasile dopo le sue dimissioni dal ministero poiché con lui si sono dimessi “tutto il secondo e terzo livello del Ministero, senza mettere nessuno al loro posto”. Il ministro, Nelson Teich, si è dimesso venerdì scorso perché non aveva ricevuto alcun sostegno. “Oggi il ministero della Sanità, in Brasile, in piena crisi sanitaria, è una nave senza meta”. Il nuovo ministro, un generale, non ha esperienza. Ha portato al ministero un gran numero di militari “con conoscenza della logistica e delle operazioni, ma non della materia”.
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