Donald Trump sostiene che la sua foto con la Bibbia in mano davanti alla Chiesa di St. John a Washington sia “piaciuta a molti leader religiosi” e respinge le critiche che gli sono state fatte per aver fatto sgomberare la strada per arrivare alla Chiesa usando il gas lacrimogeno e la polizia a cavallo: “Solo all’altra parte non è piaciuta, l’opposizione. Avevano bruciato la chiesa il giorno prima ed io ho sentito come erano carini e fantastici i dimostranti. Veramente? Allora perché hanno bruciato la chiesa il giorno precedente?” ha detto Trump, che ha anche detto di non essere al corrente delle tattiche usate per sgombrare il parco, anche se i media hanno raccontato che le esplosioni provenienti dall’esterno della Casa Bianca si sentivano chiaramente dal Rose Garden dove stava conducendo una conferenza.
“Quando ho detto ‘andiamo’ alla chiesa, non sapevo dei dimostranti, nessuno me l’ha detto, mi hanno detto ‘si signore andiamo alla chiesa”, ha aggiunto affermando che non è vero che sono stati usati i gas lacrimogeni, cosa che è stata invece confermata dalle autorità. Riguardo infine al fatto che si è fatto fotografare con la Bibbia in mano, cosa che anche è stata ampiamente criticata come una strumentalizzazione politica della religione, Trump ha ribadito che “a molti leader religiosi è piaciuto, avevo una Bibbia in mano, credo che sia una cosa buona non una cosa cattiva”.
Non è però esattamente così: Mariann Budde, vescovo di Washington e pastore proprio di St. John, ha rilasciato una dichiarazione in cui ha detto che non era affatto a conoscenza dell’iniziativa di Trump, da cu si dissocia totalmente e ha aggiunto di essere furiosa con il presidente che “ha usato la Bibbia, il nostro testo più sacro, e la mia chiesa come una scenografia. Questo non è l’insegnamento di Gesù”.
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