Fa ribrezzo anche agli esponenti del suo partito. E così sono tanti gli esponenti repubblicani che non vogliono mischiarsi con la linea estremista e razzista di Donald Trump, anche se – come del caso di Bush – parliamo di esponenti che hanno molto da farsi perdonare, come la guerra in Iraq (e non solo) insegna.
Secondo molte indiscrezioni parte dell’establishment del Partito repubblicano si appresta a non votare Donald Trump alle elezioni presidenziali di novembre.
Secondo il New York Times il tycoon, come nel 2016, non avrà il voto dell’ex presidente George W. Bush e del senatore ed ex candidato alla presidenza Mitt Romney.
Gli ex speaker della Camera John Boehner e Paul Ryan non hanno ancora deciso, mentre la vedova del senatore John McCain, Cindy, voterà Joe Biden.
Ma anche un gruppo di figure di punta del partito sarebbe oggi tentato dal votare per l’ex vicepresidente democratico.
L’altro giorno Lisa Murkowski, senatrice repubblicana eletta in Alaska, ha lodato le dure parole di critica rivolte a Donald Trump dall’ex ministro della Difesa, Jim Mattis, come “vere, oneste e necessarie da tempo” e ha ammesso che “in difficoltà” a votare per il presidente a novembre.
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