Zohra aveva solo 8 anni e ora non c’è più. Domestica presso una ricca famiglia di Rawalpindi, in Pakistan, è stata torturata e picchiata a morte per aver liberato due pappagallini in casa dei datori di lavoro. A riportare la notizia è la Cnn.
La vittima avrebbe dovuto prendersi cura di un bambino di un anno: i datori di lavoro le avevano promesso che, in cambio, avrebbero provveduto alla sua istruzione. La poverissima famiglia di Zohra, originaria di un villaggio del Punjab, si era fidata. Ma la piccola a scuola non aveva mai messo piede. Il lavoro minorile, la sua sorte. Fino al tragico epilogo.
La bambina avrebbe liberato due pappagalli, mentre stava dando loro da mangiare: alcune fonti parlano di evento accidentale, altri di gesto di sensibilità da parte della piccola. Punita con la torturata e il pestaggio, secondo le prime ricostruzioni della polizia, la bambina sarebbe stata abbandonata in un ospedale dove i medici hanno fatto di tutto per salvarla.
Ma le lesioni al viso, alle mani, sotto la gabbia toracica e alle gambe erano troppo gravi: Zohra è morta il giorno stesso dell’arrivo in ospedale. Si ipotizza anche che possa essere stata vittima di un’aggressione sessuale, viste alcune ferite riscontrate sulle gambe: le analisi per accertarlo sono in corso.
Entrambi i datori di lavoro della piccola, che avrebbero ammesso il delitto, si trovano ora in custodia cautelare. Sul web, intanto, si chiede giustizia per Zohra e via Twitter sono in molti a rendere omaggio alla sua memoria con l’hashtag #JusticeForZohraShah.