Il presidente uscente della Polonia Andrzej Duda, candidato alle presidenziali che si terranno il 28 giugno, in un discorso ha parlato di ‘ideologia’ Lgbt, definendola ‘neobolscevismo’. Il commento ha suscitato la reazione di Vera Jourova, vice presidente della Commissione europea, che ha dichiarato: “È molto triste che nell’Europa contemporanea politici con cariche importanti decidano di prendere di mira minoranze per possibili vantaggi elettorali”.
Duda ha fatto una finta marcia indietro, sostenendo che le sue parole sono state estrapolate “dal loro contesto” e assicurando la sua fede nella diversità e nell’uguaglianza. “Ma allo stesso tempo ritengo che il credo di nessuna minoranza possa essere imposto a una maggioranza sotto la falsa pretesa della tolleranza”, ha detto.
I genitori, ha aggiunto, hanno il diritto di proteggere i loro figli dall’influenza delle ideologie che sono contrarie alle loro opinioni”. Il suo rivale diretto alle elezioni, il sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski, ha firmato la Carta Lgbt in cui assicura il suo sostegno alle istanze della comunità.
Il presidente sovranista polacco: "L'ideologia Lgbt è come il neo-bolscevismo"
"Ritengo che il credo di nessuna minoranza possa essere imposto a una maggioranza sotto la falsa pretesa della tolleranza", ha detto il presidente candidato alle elezioni il prossimo 28 giugno
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15 Giugno 2020 - 16.50
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