Bavaglio e manette. Manette e bavaglio: “L’ex presidente e presidente onorario di Amnesty International Turchia Taner Kilic e la direttrice Idil Eser sono stati condannati rispettivamente a sei anni e mezzo e a 25 mesi di reclusione. Così la Turchia riduce al silenzio coloro che difendono i diritti”.
Lo ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international Italia.
“La cosa assurda – sottolinea Noury – è che il processo contro gli attivisti è avvenuto nello stesso tribunale in cui stamani è iniziato il processo per far luce sulla morte di Jamal Khashoggi”, il giornalista saudita ucciso nel consolato dell’Arabia Saudita a Istanbul nel 2018, e in cui sono finiti alla sbarra venti imputati originari del regno wahabita.
Continua il responsabile dell’ong: “Mentre quindi, in un’aula di Istanbul, la Turchia si mostra paladina dei diritti, in un’altra aula dello stesso tribunale quattro difensori dei diritti umani sono stati condannati al carcere. Tra questi, l’ex presidente e l’ex direttrice di Amnesty international Turchia, in un processo durato dodici udienze, in cui l’infondatezza delle accuse è stata dimostrata più volte”.
Taner Kilic è stato condannato per per appartenenza a un’organizzazione terrorista affiliata al chierico Fetullah Gulen, mentre Idil Eser e gli altri due imputati sono stati accusati di sostenere la stessa organizzazione. Al momento, chiarisce Noury, i quattro condannati restano a piede libero in attesa dell’appello, “resta comunque una sentenza di natura politica che li impegnerà per svariati anni”, conclude il responsabile.
Repressione: in Turchia condannati l'ex presidente e la direttrice di Amnesty
Taner Kilic e la direttrice Idil Eser sono stati condannati rispettivamente a sei anni e mezzo e a 25 mesi di reclusione da un tribunale di Istanbul.
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3 Luglio 2020 - 15.43
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