L’inferno di Zintan, il lager dei ragazzini dove deportiamo i migranti minorenni che non vogliamo in Italia
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L’inferno di Zintan, il lager dei ragazzini dove deportiamo i migranti minorenni che non vogliamo in Italia

In questo momento, una barca si trova alla deriva nella Sar di Malta. 20 ragazzini a bordo, vengono da Zintan. La storia è raccontata dalla scrittrice attivista Sarita Fratini

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16 Luglio 2020 - 15.40


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L’account twitter di Sarita Fratini, scrittrice attivista, riporta una storia che nel giorno in cui l’Italia ha vergognosamente deciso di confermare i finanziamenti alla Guardia Costiera Libica va assolutamente raccontata. 
Partiamo dall’inizio: Alarm Phone alle 08:08 del 16 luglio ha dato l’allarme di 65 persone in pericolo nella SAR maltese, tutte in fuga dai lager libici. Il motore non funziona e hanno bisogno urgente di soccorso. Malta non dà nessuna risposta, nonostante quelle persone siano in mare da più di 24 ore e una donna sia anche svenuta. Le persone a bordo imbarcano acqua e Moonbird, l’aereo di SeaWatch, ha scattato una foto aerea del barcone. 
Da qui parte il racconto di Sarita, che scrive: “C’è Cris su quella barca. Lo conoscete, ha 16 anni ed è un anno che ve ne racconto la storia. È il mio fratellino e potrebbe morire. Con lu ci sono altri 20 minori eritrei. Una barca di bambini in fuga dall’orrore”. 
La scrittrice ha raccontato la storia di Cris e di altri ragazzi nel suo libro ‘Adesso Dormite”, un libro inchiesta e diario di un anno come attivista. 
Nel lungo thread di Twitter, la scrittrice racconta: “Malta percepisce un mucchio di soldi per gestire una Sar enorme. Ma poi lascia affogare bambini con diritto di asilo in Europa. V sembra normale? Perché il Governo italiano ha ceduo la sua zona Sar?”
“Tempo fa” continua, “Cris mi scrisse questo. Cercavo di non farlo salire su una maledetta barca. Ci riuscii. Ieri invece ci è salito, senza avvisarmi. Adesso la possibilità che muoia mi distrugge”. Allegato, uno screenshot di una conversazione su whatsapp: “Die in the sea is better than return to Lybia”. Morire in mare è meglio di tornare in Libia. 
“Cris viene da Zintan, il lager dei ragazzini, dove gli italiani hanno deportato i minorenni respinto in segreto nell’estate del 2018. Morti lì sono morti di fame. Cris è sopravvissuto, riuscendo a fuggire. Tante persone stanno concorrendo alla morte di Cris. Tante persone potenti e ricche. Molte le avete elette voi”. 
Zintan si trova a 160 km da Tripoli e vi sono rinchuse almeno 500 persone. Tutti richiedenti asilo con bisogno di protezione internazionale, identificate dall’Unhcr. Anche Cris era tra questi. Un luogo privo di speranza, dove si muore di fame, di tubercolosi e di recente anche di Covid-19. Secondo un’inchiesta di Repubblica, si dorme in 24 in celle da sei metri quadri. 

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