Sovranisti a confronto: per Salvini il Covid è finito, Boris Johnson si prepara al peggio
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Sovranisti a confronto: per Salvini il Covid è finito, Boris Johnson si prepara al peggio

Il premier inglese ha dichiarato che la Gran Bretagna si sta attrezzando per la seconda ondata, preparandosi 'al peggio'. 

Boris Johnson
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17 Luglio 2020 - 10.58


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La differenza tra sovranisti che hanno rischiato la vita per il Coronavirus e chi si può permettere di fare lo sbruffone perché non l’ha colpito direttamente, o almeno non in forma grave: se da un lato Salvini e Bolsonaro (quest’ultimo in quarantena senza sintomi) blaterano di ‘fine del distanziamento sociale’ e di ‘voglia di tornare a vivere’, nel Regno Unito Boris Johnson, che è stato intubato e ha seriamente rischiato a causa del Covid, ha dichiarato che la Gran Bretagna si sta attrezzando per la seconda ondata, preparandosi ‘al peggio’. 
L’esecutivo, ha ricordato l’inquilino di Downing Street, ha portato a quasi 30mila il numero dei ventilatori polmonari, ha incrementato la gamma di dispositivi di protezione individuale e “lancerà il più grande programma in assoluto di vaccinazione anti-influenzale” nel Regno Unito. 
La Gran Bretagna “tornerà a una significativa normalità a metà novembre, il prima possibile in tempo per Natale”, ha anticipato il Premier Boris Johnson annunciando nuove tappe delll’allentamento del lockdown, come la completa riapertura di scuole, college e università a settembre. Dal primo agosto poi, non sarà più imposto il lavoro da casa, ma sarà dato potere decisionale ai datori di lavoro. “Saranno loro a decidere come i loro dipendenti possono lavorare in sicurezza”, ha affermato il Premier.
“Il lockdown nazionale è stata la cosa giusta da fare all’inizio della pandemia, ma ora sono più appropriate azioni mirate a livello locale”, ha aggiunto Johnson ricordando che forme di isolamento sono o sono state attive a Weston Super Mare, Kirklees, Blackburn, Blackburn, Bradford e Leicester. Saranno le amministrazioni locali a prendere le decisioni necessarie, ha aggiunto il Premier.
Il tasso di riproduzione del coronavirus nel Regno unito è ora compreso fra 0,7 e 0,9. Il Paese “continua a registrare progressi costanti nello sforzo collettivo di sconfiggere il virus. Da tre settimane il numero di casi individuati ogni giorno con la campagna di test è sotto la soglia dei mille”.

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