Mi ricordano i”feri palatini”di Martoglio quasi in feroce scontro “a causanza della bella Angelica” senza preoccupazione di primogeniture e di stanze riservate e neppure dei fortissimi sentimenti di amicizia che li avevano legati in passato.
Ma se Orlando e Rinaldo incrinano ad un certo punto dolorosamente il loro rapporto, i nostri eroi, capi di nazioni e di governo, non c’è né” la femme” né il dramma di morti ed eroi, ma capi di nazioni e di governo alle prese con interessi corposi, privilegi e strumentalizzazioni reciproci, ricorrenti tentazioni di prestigio più o meno fondati, soprattutto un occhio sempre costantemente rivolto agli elettori del proprio paese e agli umori sempre sensibili dell’opinione pubblica. Tutto questo inguaia non poco l’Italia , in nostro “povero” Conte e la sua sempre rissosa maggioranza che strepita, si sbraccia – in queste ore soprattutto- a sostenere compatta il presidente del Consiglio.
Ora che gli olandesi e pure l’Austria ribadiscono la loro indisponibilità e rivendicano stoltamente di essere riusciti come “frugali” a dare quasi una lezione a Germania e Francia, si comprende bene anche la piccata reazione di palazzo Chigi a respingere la contrarietà assoluta come risposta del nostro governo sfiorando termini quasi razzisti e spingendo addirittura Orban a dichiararsi a favore di Conte. Non assistiamo insomma ad una bella pagina della politica né ad un passo verso il rilancio e la ripresa del ruolo dell’Europa che pure vede in varie nazioni l’aggravarsi del rischio di pandemia.
Anche solo a buon senso questo dovrebbe favorire un’intesa utile e ragionevole quasi obbligata, mentre si gioca irresponsabilmente a svolgere una funzione solo distruttiva che tra l’altro stando ai nostri giorni vede Stati Uniti e Brasile ai punti più alti della diffusione della pandemia e già in atto stravolgimenti di equilibri ambientali e geopolitici che ritenevamo non facilmente modificabili.
La crisi e l’inadeguatezza dell’Europa è dentro questo vortice micidiale che può essere particolarmente distruttivo se si smarrisce il filo e l’intreccio tra politica , responsabilità, solidarietà e bene comune.
Ritrovo in campagna, tra le tante carte e testi, un piccolo manuale del cardinale Bergoglio non ancora papa Francesco. Si rivolge a tutti ma più direttamente ai governanti per chiedere l’immediata tregua di ogni guerra e di ogni violenza . La riflessione è collegata al tema della cittadinanza e della giustizia e ricerca del bene comune “ non c’è giustizia se manca la solidarietà col popolo, né popolo se un paese non riscatta i poveri. Non possiamo ammettere- conclude papa Bergoglio –che si consolidi una società duale “.Dovrebbe valere sempre, di sicuro mi sembra attualissimo per il drammatico passaggio della nostra Europa.
L'inadeguatezza della Ue sarà distruttiva se si smarrisce il filo tra responsabilità e bene comune
Non assistiamo a Bruxelles a una bella pagina della politica né a un passo per i rilancio della Ue.
Nuccio Fava Modifica articolo
20 Luglio 2020 - 12.21
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