Il Nord Corea ammette il primo caso Covid-19, Kim Jong Un dichiara la massima allerta
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Il Nord Corea ammette il primo caso Covid-19, Kim Jong Un dichiara la massima allerta

Secondo l'agenzia Kcna, Kim ha anche imposto un lockdown preventivo nella città di confine di Kaesong

Il leader nordcoreano, Kim Jong Un
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26 Luglio 2020 - 10.24


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Quanto ci sia di vero e quanto sia nascosto non si sa: il leader nordcoreano, Kim Jong Un, ha convocato una riunione d’emergenza dopo che è stato fermato una persona sospettata di essere ammalata di Covid 19 che era entrata illegalmente dalla Corea del Sud. E’ quanto riportano il media di stato nordcoreani che comunicano così il primo caso di coronavirus ufficialmente riconosciuto Pyongyang che finora ha sempre sostenuto di non aver mai registrato contagi.

Secondo l’agenzia Kcna, Kim ha anche imposto un lockdown preventivo nella città di confine di Kaesong. Secondo l’agenzia la persona “sospettata di essere stata contagiata dal virus” aveva disertato ed era scappata nel sud tre anni fa e questo mese era riuscita a varcare illegalmente il confine tra le due Coree pesantemente militarizzato.

Non viene comunque data la certezza che si tratti di un caso di Covid dal momento che “diversi controlli medici” avrebbero prodotto “risultati incerti”, prosegue l’agenzia che afferma che la persona è in stretto isolamento. Come lo sono tutte le persone con cui ha avuto contatti. E’ stata avviata un’inchiesta da parte dell’unità militare responsabile per la diserzione e “verranno prese le misure necessarie” e date “punizioni severe”, conclude l’agenzia.

All’inizio di luglio, Kim aveva lodato lo sforzo di sei mesi contro l’epidemia come un “luminoso successo”. In realtà, si sa molto poco su quale sia la reale situazione sanitaria nel “regno eremita’ di Kim.

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