Il capitano della Reggiana Spanò lascia il calcio a 26 anni: "Voglio continuare a studiare"
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Il capitano della Reggiana Spanò lascia il calcio a 26 anni: "Voglio continuare a studiare"

Scrive Alessandro Spanò: "Ci sono altre parti di me che sgomitano; è arrivato il momento di prendere un'altra strada che mi porterà lontano dal calcio"

Alessandro Spanò
Alessandro Spanò
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29 Luglio 2020 - 15.01


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Nonostante avesse 26 anni e una carriera ancora tutta da scrivere, il capitano della Reggiana Alessandro Spanò, dopo aver guidato la squadra in serie B, ha scelto di lasciare il calcio per continuare a studiare all’estero: “Il mio destino è compiuto. Ma ora è arrivato il momento di seguire il cuore. Ci sono altre parti di me che sgomitano; è arrivato il momento di prendere un’altra strada che mi porterà lontano dal calcio. Ho ottenuto una borsa di studio in una business school internazionale” ha dichiarato. 

Sui social ha poi postato un video con le immagini della sua carriera e si è rivolto al bambino che è stato: “Quel fuoco di curiosità che arde dentro di te è diventato indomabile e ti vuole portare alla scoperta del mondo. Forse sei matto, ma tutti i bambini sono un po’ folli. Comincia un nuovo capitolo della tua vita, ma di questo non posso svelarti ancora molto. Vai a scoprirlo, come sempre con il cuore in mano, e lasciati guidare dal destino”.

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Il club commenta così: “Come nelle favole, è il sogno a dare forma al cammino dell’eroe. E tu sei il nostro. Dopo sei stagioni in granata e la promozione in Serie B appena conquistata, Ale Spanò è pronto a iniziare un nuovo percorso lontano dai campi di calcio. Il sorriso e l’energia della tua Reggio Emilia ti accompagnano anche in questo viaggio. Grazie e buona fortuna Capitano!”

La Lettera 
Ehilà,

credo che il destino giochi con le nostre vite per dare, a tempo debito, un senso a tutto ciò che nei momenti più difficili sembra non averne. Mercoledì sera, guardando i volti e gli occhi di chi mi era vicino, ho realizzato che tutto, ogni singolo istante, ha avuto senso. Il mio destino si è intrecciato con quello di questa città. Mi ha chiesto di fare con lei un viaggio, fianco a fianco, e accompagnarla dove merita. Cosi ci siamo presi per mano, e siamo arrivati in vetta. Ce l’abbiamo fatta, insieme. Non poteva essere diversamente, perché quella finale, come non avrei potuto immaginare neanche nelle migliori sceneggiature di un film a lieto fine, era la mia ultima partita. Il mio destino è compiuto.

Ora devo seguire ancora una volta il mio cuore. Ci sono altre parti dentro di me che sgomitano per avere spazio, ed è giunto il loro momento. E’ il momento di prendere un’altra strada, che da oggi mi porterà lontano dai campi di calcio. In questi mesi, per non distrarci dall’obiettivo comune, non ho potuto condividere con nessuno un altro traguardo personale: una borsa di studio e l’ammissione in una Business School internazionale. Comincia un nuovo capitolo di questo gioco infinito che è la vita. Il mondo mi sta aspettando. Forse sono un po’ matto, ma la ragione non ha sempre ragione.

Non posso che ringraziare chiunque abbia fatto parte di questa favola. Vi ringrazio tutti per avermi fatto vivere degli anni meravigliosi. Mi auguro di aver lasciato qualcosa, in campo ma soprattutto fuori, perché io ho ricevuto tantissimo. Dopo una settimana di gioia, vi chiedo di continuare a sorridere, sarebbe l’ultimo enorme regalo che mi fareste. Le mie ultime parole vogliono essere un semplice invito: inseguite il vostro vero significato e vivrete per sempre un sogno.

Un abbraccio, per sempre vostro,

Alessandro

 
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