Basta con i venditori di morte la cui avidità di denato è una delle cause dei tantissimi omicidi negli Stati Uniti: il procuratore generale di New York, Letitia James, ha avviato una causa legale contro la National Rifle Association, chiedendo lo scioglimento della potente lobby delle armi da fuoco, grande sostenitrice del presidente Donald Trump. Secondo l’accusa, i suoi leader hanno utilizzato le risorse dell’associazione per scopi personali, macchiandosi di gravi reati finanziari. Il presidente Usa ha commentato: “E’ una brutta notizia, la Nra farebbe meglio a trasferirsi in Texas”.
Le accuse – “L’influenza dell’Nra – si legge in una nota – è stata così potente che l’organizzazione è andata avanti per decenni senza controlli, mentre i suoi leader facevano finire nelle loro tasche milioni di dollari”. Secondo la democratica James, il presidente dell’associazione e grande amico del tycoon, Wayne LaPierre, assieme ad altri tre dirigenti, avrebbero usato le donazioni dei membri “come il proprio porcellino salvadanaio”, spendendo decine di milioni di dollari per scopi personali e violando le leggi sulle organizzazioni non-profit. Le accuse spaziano dalla corruzione, alle frodi finanziarie fino a un uso disinvolto del denaro dell’associazione.
L’inchiesta – Le accuse sono emerse a chiusura di indagini partite nel febbraio del 2019 e arrivate a quella che per ora è una causa civile. Almeno 64 milioni di dollari in soli tre anni sarebbero stati impiegati dai responsabili per arricchire se stessi, i familiari, gli amici, gli alleati politici, in violazione delle leggi federali e statali. Ma potrebbero volerci anni di battaglie legali prima che si possa arrivare a un clamoroso scioglimento dell’organizzazione.
Cos’è la National Rifle Association – Fondata nel 1871 da ufficiali dell’esercito in pensione, dopo essere stata a lungo poco più che un’associazione sportiva, negli ultimi vent’anni – da quando Wayne La Pierre ne divenne amministratore delegato – è riuscita a influenzare le stanze della politica ed è stata in grado di plasmare classi politiche sostenendo i candidati che si schieravano apertamente sulle sue posizioni e contrastando coloro che sostenevano la regolamentazione delle armi da fuoco.
Con oltre 5 milioni di soci e 148 anni di storia alle spalle, è da sempre il simbolo di quell’emendamento della costituzione statunitense che protegge il diritto di ogni americano a possedere un’arma da fuoco. La Nra ha dato l’endorsement a Donald Trump sia in occasione delle elezioni del 2016 sia per quelle del 2020. La Nra ha il suo quartier generale a Fairfax, in Virginia, ma risulta registrata come non profit a New York.
La reazione di Trump – Il presidente degli Stati Uniti, intravedendo una ragione politica dietro l’inchiesta giudiziaria, è subito intervenuto per difendere la lobby che lo sostiene da sempre: “Trasferitevi in Texas, sarebbe un grande Stato per l’organizzazione”. A loro il presidente deve moltissimo. Sulla elezione 2016, infatti, la Nra, che già controllava tutti i senatori repubblicani, investì ben 30 milioni di dollari, supporto che Trump ha riconosciuto pubblicamente più volte.
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