Trump si è lamentato che nelle docce non c'è abbastanza acqua per lavare i suoi 'capelli perfetti'

“Quando si esegue un bluff ad alti livelli, bisogna essere pronti ad esporsi al peggior rischio possibile: il rischio di apparire ridicoli”. 
Lo dice Titta Di Girolamo, interpretato da Toni Servillo nel film ‘Le Conseguenze dell’Amore’, di Paolo Sorrentino. Una frase che affiora alla mente nel leggere le dichiarazioni fatte da Donald Trump giovedì scorso in Ohio: “Arrivate in una nuova casa, aprite il rubinetto e non viene acqua. Aprite la doccia e se siete come me, non potete lavare per bene i vostri bei capelli. Non so voi, ma i miei capelli devono essere perfetti”. 
Perché? Perché l’uomo più potente del mondo ha dedicato tempo a parlare di quanto siano perfetti i suoi capelli (tra l’altro, questione opinabile) mentre il suo paese è falcidiato dal Coronavirus e Joe Biden è pronto a scalzarlo alle elezioni di novembre?
Perché proprio in questi giorni, dopo le dichiarazioni di Trump, il Dipartimento dell’Energia ha diffuso una proposta per superare il limite massimo di 2,5 galloni (circa 9,5 litri) che ogni soffione di doccia americano può erogare al minuto, secondo una legge del 1992, fatta per evitare sprechi idrici, riferisce la Cnn.
Si parlava di bluff: non è chiaro quale sia il gioco di Trump, perché se una legge del genere passasse potrebbe essere costretto ad affrontare un processo, perché farebbe aumentare i prezzi del consumo dell’acqua, senza contare i danni ambientali e lo spreco di risorse. Bisognerebbe chiedersi, chi guadagna da questa legge? 
Questa proposta, scrive Marketwatch, fa parte di un piano dell’amministrazione Trump per alleggerire le regole spesso di natura ambientale che Trump considera dannose per gli affari. Insomma, più acqua significa più energia, perché serve anche una maggiore quantità di gas per riscaldare un maggiore flusso nelle docce e nelle lavatrici. 
Trump, fregandosene dei costi aumentati nelle bollette dei suoi cittadini, punta ai colossi dell’industria per scavalcare Biden. Ed è disposto anche a parlare dei suoi ‘perfetti capelli’ in un paese devastato da un’epidemia.