Sanders alla convention democratica chiama tutti all'unità contro "il nuovo Nerone"
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Sanders alla convention democratica chiama tutti all'unità contro "il nuovo Nerone"

Donald Trump, “come Nerone che suonava mentre Roma bruciava. Lui invece gioca a golf durante la pandemia”

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18 Agosto 2020 - 08.23


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La convention democratica si apre con la manifesta intenzione di consegnare all’elettorato un partito unito. Anche la seconda stella della serata, Bernie Sanders, ultimo a cedere nella corsa delle primarie, si è scagliato contro Donald Trump, “come Nerone che suonava mentre Roma bruciava. Lui invece gioca a golf durante la pandemia”. “Questa elezione – ha ammonito il senatore del Vermont – è la più importante nella storia moderna del nostro Paese”. Serve “una risposta senza precedenti” per “combattere per la democrazia e la moralità, e contro l’avidità, l’oligarchia e l’autoritarismo”. Tutti uniti “perché è in gioco il futuro della nostra democrazia”.

Anche Sanders, vicino alle posizioni socialiste, apre ai moderati e ai repubblicani delusi da Trump. Come l’ex governatore repubblicano dell’Ohio ed ex candidato presidenziale John Kasich, un critico di Trump che annuncia il suo sostegno a Biden nonostante alcune differenze, aprendo la strada anche per altri militanti del Grand Old Party. La scelta di farlo parlare alla convention irrita però la deputata newyorkese Alexandria Ocasio-Cortez, giovane star del partito che solleva la prima polemica della convention: “Possiamo costruire ponti ma non perdere di vista i nostri valori. È importante ricordare che Kasich è un antiabortista”.

Leggi anche:  Perché Trump sta dalla parte dei despoti miliardari che vogliono un mondo senza democrazia

Nella carrellata dei video alla convention dem si alternano il governatore di New York Andrew Cuomo, la sua collega del Michigan Gretchen Whitmer, la senatrice Amy Klobuchar, tutti a invocare l’unità contro il trumpismo. E vari americani comuni alle prese con la pandemia e la crisi economica, trasformati in testimonial dello slogan della prima serata, “We people”. Tra loro Kristin Urquiza, che ha perso il padre per il coronavirus e che ha accusato la malagestione di Trump per la sua morte: “si fidava di lui e se n’è pentito”.

Toccanti le parole del fratello di George Floyd, l’afroamericano ucciso dalla polizia a Minneapolis, che ha chiesto un momento di silenzio per ricordare lui e le altre vittime perse “a causa dell’odio e dell’ingiustizia”. 

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