Tanti per dire basta: in migliaia alla marcia contro il razzismo a Washington nel 57esimo anniversario dello storico discorso di Martin Luther King, “I have a dream”.
La manifestazione di quest’anno è intitolata “Marcia dell’impegno, metti giù il ginocchio dal collo”, in memoria anche di George Floyd l’afroamericano soffocato dal ginocchio di un poliziotto a Minneapolis. Gli attivisti chiedono l’approvazione di una legge ferma al Senato che consente di perseguire gli agenti di polizia per cattiva condotta.
Tra gli interventi davanti al Lincoln Memorial per reclamare la tutela della vita e dei diritti degli afroamericani anche quelli della famiglia di Jacob Blake, 29enne vittima dell’ennesimo caso di violenza verso i neri da parte della polizia.
“Ogni persona nera negli Stati Uniti deve alzarsi in piedi, siamo stanchi, io sono stanco di guardare le telecamere di sicurezza e di veder soffrire questi ragazzi, queste persone nere” ha detto Jacob Senior il padre di Jacob, circondato da altri membri della famiglia. Jacob Blake è stato colpito alla schiena con sette colpi di pistola dalla polizia di Kenosha, in Wisconsin; era disarmato. E’ rimasto paralizzato. Ha preso la parola anche Marthin Luther King III, figlio di Marthin Luther King: “Ora dobbiamo marciare verso le urne e le cassette postali per difendere le libertà che le generazioni precedenti hanno lavorato duramente per conquistare”; un messaggio significativo anche in vista delle presidenziali americane.